Recensione: Attenti al gorilla
- La commedia per famiglie firmata da Luca Miniero funziona soprattutto grazie alla simpatia del youtuber Frank Matano

Correva l’anno 1986 quando il trasgressivo maestro Nagisa Ôshima girò il buñueliano Max mon amour, sceneggiato da Jean-Claude Carrière, storia di una complicata attrazione tra una signora della buona borghesia francese (Charlotte Rampling) e uno scimpanzé. Non da meno, Catherine Deneuve nel 2015 è vittima di un colpo di fulmine per un muscoloso gorilla in Dio esiste e vive a Bruxelles [+leggi anche:
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intervista: Jaco van Dormael
scheda film] dell’irriverente Jaco Van Dormael. Porta uno scimmione sugli schermi anche Luca Miniero con Attenti al gorilla [+leggi anche:
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scheda film], nelle sale italiane dal 10 gennaio distribuito da Warner Bros, seppure con risultati distanti dalla satira corrosiva e basfema del collega belga. Il titolo è tratto dal ritornello della canzone “Il gorilla” di Fabrizio De André, versione italiana dell’omonimo brano di Georges Brassens che racconta della fuga dalla gabbia di un primate maschio, deciso a perdere la propria verginità con un magistrato.
Succede qualcosa di simile anche nel meno iconoclasta film del regista napoletano, anche se la vittima non è un giudice. Girato sulla costiera amalfitana, la commedia per famiglieha per protagonista la coppia di avvocati Frank Matano - Cristiana Capotondi, Lorenzo ed Emma, genitori in crisi di un ragazzino che ha smesso di parlare e di due gemelline scatenate. A osservare la strampalata famiglia con gli occhi lucidi e saggi di animale è appunto un gorilla, le cui riflessioni sono affidati alla voce di Claudio Bisio. Emma vuole che Lorenzo firmi il divorzio per poter sposare Alfonso (Francesco Scianna), Lorenzo prende tempo e per riconquistare la famiglia vince la causa intentata contro lo zoo, viene nominato tutore dal tribunale e si porta il gorilla a casa. Ad aiutarlo nell’impresa di gestire la bestia nel suo appartamento trasformatosi presto in jungla ci sono l’invadente vicino di casa Jimmy (Lillo Petrolo) e Concita (Diana Del Bufalo), svitata parrucchiera che condivide il negozio con lo spiantato avvocato.
Luca Miniero, che in sodalizio con Paolo Genovese e poi da solo ha firmato diverse commedie di grande successo al box office (incluso Sono tornato [+leggi anche:
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scheda film], uscito a febbraio 2018), afferma di essersi ispirato con le co-sceneggiatrici Giulia Gianni e Gina Neri a una sentenza americana che ha riconosciuto ai gorilla lo status di “persona non umana”. Ed infatti il nostro gorilla filosofeggia: “Non è l’uomo a discendere dalla scimmia, ma la scimmia a discendere dall’uomo”… Più che la riflessione sulla famiglia, la facile empatia nei confronti degli animali al cinema o il loro valore terapeutico, il film prodotto da Wildside con Warner Bros. Italia fa leva sulla simpatia di Frank Matano, youtuber e personaggio televisivo, confermato per il quarto anno nella giuria di Italia's Got Talent. Comunque vada, la comparsa travestita da scimmione probabilmente non è stata maltrattata durante le riprese.
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