BERLINALE 2019 Generation 14plus
Recensione: Ringside
- BERLINO 2019: Il nuovo documentario di André Hörmann traccia le tumultuose circostanze in cui due giovani promettenti pugili provenienti da un ghetto di Chicago crescono
Ringside, il nuovo documentario di André Hörmann, versatile regista di Brema che vive tra Los Angeles e Berlino, è stato presentato in anteprima mondiale nella sezione Generation 14plus della Berlinale. Tra i temi affrontati nel film, su due giovani pugili di Chicago, troviamo la vita in un ghetto, il sistema carcerario americano e la relazione padre-figlio; ma è, prima di tutto, la storia di due ragazzi che lottano per superare enormi difficoltà e diventare degli atleti professionisti affermati.
Destyne Butler e Kenneth Sims sono due bambini neri del South Side, noto ghetto di Chicago. La pellicola si apre con filmati di repertorio e fotografie di quando questi avevano 12 anni ed erano i giovani pugili più promettenti della città, con il sogno di qualificarsi alle Olimpiadi. Ma, tre anni dopo, le loro strade si dividono: Kenneth diventa un campione nella US junior, mentre Destyne finisce in prigione per una serie di furti.
Veniamo a conoscenza di come sono cresciuti attraverso le interviste con i loro padri, ex pugili e allenatori dei propri figli, entrambi risoluti nel proteggerli dalla pericolosa ‘malavita da pugileʼ. Destyne Senior racconta anche di come si desse al crimine, vendendo droga e rubando macchine, ma scampando alla prigione. Kenneth Senior, peraltro, si è costruito una carriera e trasferito con la sua famiglia lontano dal ghetto, in un quartiere di periferia più tranquillo.
Quando non riesce a qualificarsi alle Olimpiadi di Londra, Kenneth è devastato. Ma con il sostegno di suo padre, inizia a partecipare a dei match amatoriali di boxe, venendo presto notato da un celebre sponsor di New York. Una scena dopo, a Times Square, firma un contratto di cinque anni. Con lui c’è tutta la sua famiglia, così felice che non riesce a credere a quello che sta succedendo: è uno dei momenti salienti del film, in cui un sogno diventa realtà.
Nel frattempo, il padre di Destyne riesce a far entrare suo figlio nel boot camp del carcere per i detenuti senza precedenti, che, se frequentato con buoni risultati, dovrebbe permettergli di abbreviare la sua sentenza potendo allenarsi in tempo per le Olimpiadi del 2016. Comunque sia, il dubbio rimane: potrà riavere indietro le sue capacità tecniche?
Per molti giovani afroamericani, lo sport è spesso l’unico modo per uscire dal circolo vizioso della povertà e della delinquenza – ma anche quando pensano di esserne sfuggiti, a volte non è finita. Nel corso del film, due pugili del South Chicago (uno di loro è un grande amico di Kenneth Senior) finiscono uccisi in delle sparatorie fra bande criminali.
Ringside è un film molto avvincente, che rappresenta al meglio la tradizione americana del documentario narrativo. In qualsiasi momento, grazie all’approccio di Hörmann, ci sentiamo in buone mani; il montaggio è semplice ma creativo, come quando in un altro parallelo vediamo Kenneth vincere partita dopo partita, mentre Destyne si allena in prigione.
Ringside è una coproduzione tra la tedesca Sutor Kolonko e l’americana Motto Pictures. La statunitense Submarine Entertainment ne detiene i diritti internazionali.
(Tradotto dall'inglese da Giada Saturno)
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