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Proiezioni Speciali -
Il cane e ...

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- La fantasia di Tonino Guerra e la grazia di Chagall come risposta europea ai cartoni confezionati negli Studios americani

“Bisogna fare qualcosa di più della banale perfezione”. Una massima di un monaco cinese riassume il punto di vista di Tonino Guerra su Il cane e il suo generale, cartone animato venuto alla luce grazie alla collaborazione produttiva fra diversi paesi europei (tra cui Francia e Italia). L’elogio all’imperfezione da parte dello sceneggiatore italiano intende andare contro la confezione perfetta dei cartoni americani realizzati al computer: “La mia è una lotta per poter restituire quello che gli americani hanno sottratto: la fantasia”.

Presentato come proiezione speciale alla Mostra di Venezia, Il cane e il suo generale, è una storia delicata e appassionante disegnata con un tratto che ricorda i colori e il tocco delle tele di Chagall. Un generale russo in pensione passa le giornate a San Pietroburgo difendendosi dall’attacco continuo degli uccelli. Anni prima il generale aveva respinto l’avanzata di Napoleone sacrificando la vita di molti volatili. Sarà un cane randagio, che gli diventa amico, a farlo riconciliare con il mondo.

Ispirato a un racconto dello sceneggiatore di Fellini e Antonioni, Il cane e il suo generale è stato illustrato da Sergei Barkhin, scenografo del Teatro Bolshoi di Mosca maestro nel ricreare il pastello di Chagall, e diretto da Francis Nielsen. Per quest’ultimo si tratta del primo film d’animazione. Un’esperienza favolosa al fianco del grande vecchio del cinema italiano: “I sogni di Tonino sono così belli che fanno venire voglia di entrarci dentro”.

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