I Premi collaterali
- Il solito Kaurismaki, poi spazio al cinema delle donne e ai film dal Terzo Mondo
Primi riconoscimenti per L´uomo senza passato del finlandese Aki Kaurismaki, che è anche uno dei favoriti nella corsa ai premi principali del concorso. La giuria ecumenica, composta da professionisti del cinema di fede cattolica e protestante e presieduta dalla regista e produttrice televisiva Anca Berloega, ha scelto quello di Kaurismaki tra i film più attenti alle problematiche spirituali ed esistenziali. Ma una menzione speciale è andata anche a L´ora di religione di Marco Bellocchio per «l´interrogativo moderno su Dio, che deve essere ascoltato»
Il premio FIPRESCI è andato a Intervention divine del regista palestinese Elia Suleiman «per la sua visione sensibile, innovatrice e ricca di humour di una vicenda dell´attualità complessa e dai tragici risvolti». Premiati anche due opere di cinematografie appartate: Heremakono del mauritano Abderrahmane Sissako (Un Certain Regard) e L´Oiseau d´argile del regista del Banglaedesh Tareque Masud.
Tutti al femminile i Prix de la jenuesse: Carnages di Delphine Gleize (Un Certain Regard) e Morvern Callar dell´inglese Lynne Ramsay (Quinzaine des Réalisateurs), che ha vinto anche il premio CICAE dei cinema d´essai, si sono aggiudicati i riconoscimenti attribuiti da un giuria di ragazzi francesi tra i 18 e i 25 anni.
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