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VISIONS DU RÉEL 2019

Recensione: The Wind. A Documentary Thriller

di 

- Il quarto lungometraggio di Michał Bielawski su un vento misterioso e distruttivo è un vero tour de force

Recensione: The Wind. A Documentary Thriller

Nella regione meridionale polacca di Podhale, sui Monti Tatra, c'è un tipo speciale di vento, chiamato halny. Una scritta all'inizio del quarto lungometraggio documentario di Michał Bielawski, The Wind. A Documentary Thriller [+leggi anche:
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, ci informa che è "forte, pungente e distruttivo. Colpisce il corpo e la mente". Il film è stato presentato in anteprima mondiale in Concorso internazionale al recente Visions du Réel.

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Il film si apre in un modo che lo rende immediatamente all'altezza del suo titolo. Le immagini tremolanti di questo vento potente e imprevedibile che abbatte i tetti e gli alberi sono accompagnate da registrazioni del call center per le emergenze. Non solo le persone chiamano per segnalare situazioni pericolose, ma un uomo informa l'operatore che sta per suicidarsi. È un'apertura oscura e tesa per il film, ma facendoci conoscere gli abitanti della regione, il regista inquadra il suo argomento in un contesto umanistico.

Teresa, donna di mezza età, sta cercando di calmare i cavalli nella sua stalla, e mentre il vento riprende, un vicino più anziano viene ad aiutarla a proteggere la sua casa. In una scena notturna piena di suspense, sfidano il vento e la neve per cercare di inchiodare un telo di plastica sul tetto, e Bielawski – o meglio, il direttore della fotografia Bartek Solik – è proprio lì con loro su una scala e riesce a carpire alcune immagini ravvicinate, creando un palpabile senso di pericolo.

Incontriamo anche una giovane paramedico che discute con un collega di come un uomo si sia impiccato nella foresta. Inoltre menzionano vari chiamanti "normali" e lo stato terribile in cui si trovano, il che è il più delle volte connesso al loro consumo di quantità copiose di alcol. Bielawski si prende cura di mostrarci gli effetti psicologici del vento attraverso vari dettagli bizzarri e talvolta comici. Teresa è innamorata della foresta e scrive poesie a riguardo (e piange mentre le recita), e vuole vendere un pezzo della sua terra per comprare una striscia di boschi del Parco Nazionale dei Tatra.

Nel frattempo, il suo vicino fa escursioni con la sua numerosa famiglia e subisce un lieve infarto. La paramedico discute con il suo fidanzato. L'irritabilità sembra prendere piede su tutti. Una scena che mostra un ragazzo con le stampelle che salta su un trampolino implica che c'è una dimensione ancora più oscura per vivere in questa regione governata dal halny.

Tutto ciò porta all'atto finale, quando il vento entra di nuovo in gioco. Il regista lo prepara con cura, con riprese epiche di nubi che turbinano sulle montagne, accompagnate da una drammatica musica orchestrale di Lukaš Kobela. Il suono ha un ruolo cruciale, e Kobela e il sound designer Martin Merc hanno creato una sinfonia di complesse composizioni musicali ed effetti sonori che contribuiscono a costruire il climax così come fanno le immagini ricche, che vanno dalle scene notturne oniriche, passando per il quasi totale bianco nelle scene ambientate nella foresta innevata, fino al filmato cataclismico della distruzione provocata dal halny.

The Wind. A Documentary Thriller è un tour de force in termini di documentario osservativo, ed è potente e, spesso, oscuro come il suo tema. È stato coprodotto dalla polacca Telemark, dalla slovacca Peter Kerekes Film e da HBO Europe. I diritti internazionali appartengono alla KFF Sales & Promotion della Krakow Film Foundation.

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(Tradotto dall'inglese)

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