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CANNES 2019 Proiezioni speciali

Recensione: Tommaso

di 

- CANNES 2019: Nel suo nuovo film, fin troppo personale, Abel Ferrara parla di se stesso. Per cambiare

Recensione: Tommaso
Willem Dafoe e Anna Ferrara in Tommaso

Mostrato in proiezione speciale al Festival di Cannes, Tommaso [+leggi anche:
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sembra la naturale continuazione di alcuni dei recenti progetti di Abel Ferrara con protagonista Willem Dafoe. Il che non è necessariamente una buona cosa, poiché laddove Pasolini [+leggi anche:
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si presentava come un vero film, questo è una raccolta di scene girate frettolosamente che mostrano il personaggio del regista incarnato da Dafoe che cerca di adattarsi alla vita a Roma mentre si prende cura della figlia piccola (la figlia vera del regista Anna Ferrara) e una moglie molto più giovane (Christina Chiriac). Per tutto il tempo, sviluppa un misterioso progetto che gli richiede di guardare video su YouTube di orsi che divorano persone.

Girato nell'appartamento di Ferrara – e i dettagli personali non finiscono qui, c’è anche il suo sfortunato remake di La dolce vita – è difficile non leggerlo come una sorta di confessione, completa di riflessioni sulle difficoltà di ottenere finanziamenti e storie legate alla lotta senza fine con la dipendenza. Ma i rari momenti che sembrano davvero trasmettere qualcosa di profondo vengono velocemente schiacciati da incontri inutili, troppo opachi o stancanti per generare un reale interesse, oppure una scena da quello che sembra una versione moldava del franchise Got Talent. Se c'è mai stata un'occasione buona per usare l'aggettivo "incasinato" nella descrizione di un film, questa lo è sicuramente, e sì, c’è persino qualcuno che pronuncia "Che cos'è la verità?" a un certo punto, sperando che sia ironico.

Se, come si dice nel film, recitare significa navigare tra controllo e abbandono, Ferrara sembra ovviamente preferire quest'ultimo, anche se alla fine ciò si limita a Willem Dafoe che fa yoga. Ma il problema più grande è quanto non coinvolgente si riveli l'intera esperienza, soprattutto considerato il talento del Ferrara di una volta di irritare la gente con contenuti di natura molto più esplosiva. Qui, l'unico problema può essere con i suoi personaggi femminili, perché se in un altro titolo di Cannes quest'anno erano i cani a non indossare i pantaloni, le affascinanti donne qui non sembrano proprio averne bisogno. Lamentarsi di come sono ritratte le donne in un film di Abel Ferrara può essere un esercizio inutile, ma averle tutte giovani e nude, con la cinepresa incollata ai loro glutei mentre i suddetti glutei sono oggetto di complimenti (come se ciò potesse rendere la cosa accettabile), fa l'effetto di un nuovo picco nel genere molestie.

Grazie a Dio almeno ha un attore come Dafoe che lo aiuta a trovare una via d'uscita dalle situazioni più desolanti, anche se neppure lui può fare molto mentre viene mostrato a rimproverare sua moglie per aver rifiutato di prendere un taxi oppure (orrore!) aver cenato senza di lui, per poi lamentarsi che "non apprezza la sua esperienza". Il fatto è che presto potrebbe succedere che, per quanto riguarda i film di Ferrara, nessuno lo faccia più.

Scritto da Abel Ferrara, Tommaso è prodotto da Simone Gattoni, Michael Weber e Laura Buffoni, delle italiane Simila(r) e Vivo Film. La tedesca The Match Factory detiene i diritti internazionali.

(Tradotto dall'inglese)

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