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KARLOVY VARY 2019 Concorso

Recensione: Patrick

di 

- Il regista fiammingo Tim Mielants realizza un thriller psicologico assurdo e inaspettato, guidato da un eroe tragicamente privo di ambizione

Recensione: Patrick
Kevin Janssens e Hannah Hoekstra in Patrick

Tutti conoscono Patrick. Al campeggio, è il tuttofare, trova sempre una soluzione. Tutti conoscono Patrick, ma a nessuno piace davvero, tranne che ai suoi genitori. È a metà strada tra lo scemo del villaggio e l'idiota felice, privo di ogni ambizione, contento della sua sorte e singolarmente realizzato nella sua vita deliziosamente mediocre.

Ma quando il padre di Patrick muore, vacilla. Per la prima volta nella sua vita, dovrà fare delle scelte. La comunità lo incorona, suo malgrado, direttore del campeggio, e dovrà improvvisamente mostrare autorità. Un piccolo cataclisma, per lui. Tanto più che nel frattempo scompare uno dei suoi martelli... Ed ecco il dramma. Quanto alla morte di suo padre, Patrick poteva ancora farcela, ma la scomparsa del martello, è troppo. Patrick è sotto shock. Opera un vero e proprio transfert, e il martello mancante si sostituisce al corpo del padre. L'ansia diventa ossessione. E con essa, l'atmosfera si fa sempre più pesante nel campeggio...

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Tim Mielants, noto regista di serie TV (Cordon, Code 37 nelle Fiandre, ma anche Peaky Blinders, Legion e The Terror negli Stati Uniti), realizza con Patrick [+leggi anche:
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, suo primo lungometraggio, selezionato in concorso al 54° Festival di Karlovy Vary, un film sul progetto paradossalmente molto ambizioso del suo personaggio principale: non avere ambizioni. Ma come è possibile in una società iper competitiva? Possiamo rifiutare le responsabilità che ci vengono imposte? Patrick, personaggio medio a tutti gli effetti, è completamente perduto quando il suo piccolo mondo esplode.

Mielants si diverte quindi a trasformare la ricerca del martello scomparso in un elettrizzante thriller psicologico, rafforzato da una musica angosciante, da riflessi e illusioni. Si diverte ancora di più dal momento che ha scelto di ambientare la sua trama negli anni '80, e soprattutto in un campeggio naturista. Raramente abbiamo visto personaggi così nudi avere così tanto da nascondere. Il cineasta abbozza la sua galleria di personaggi in poche feroci pennellate, rendendoli rappresentanti medi di una classe risolutamente media in tutto (pensiamo in particolare ai suoi "rivali", la coppia preppy, genitali all'aria ma pullover sulle spalle).

Ma nulla può fermare Patrick, interpretato da Kevin Janssens (Tueurs [+leggi anche:
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), attore fiammingo meglio conosciuto per i suoi ruoli da teppista o bel ragazzo, che ha messo su quasi 20 chili per dare corpo a Patrick, una sorta di adultescente devastato dal caos interiore innescato dalla doppia perdita di suo padre e del suo martello.

Patrick è prodotto da Savage Film, e coprodotto da Eyeworks e Versus Production in Belgio, e Topkapi Films nei Paesi Bassi. Il film è venduto nel mondo da Beta Cinema, e uscirà il 28 agosto prossimo in Belgio, distribuito da Paradiso Filmed Entertainment.

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(Tradotto dal francese)

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