Locarno 72, una prima ricca edizione per Lili Hinstin
- “Il Locarno Festival è rispettato perché è un grande festival mondiale che si concede grandi rischi”, così la nuova direttrice artistica definisce il "suo" festival

Arrivato alla 72esima edizione, il Locarno Film Festival (7-17 agosto) consolida il concetto di libertà e stupore già fortemente sostenuto da Carlo Chatrian che ha lasciato il comando del festival a Lili Hinstin. Non certo pronta a cedere a compromessi, quest’ultima promette una prima edizione sotto i suoi comandi che “scuota, sorprenda, disturbi ed interroghi”. Una missione di sicuro non facile ma indispensabile per un festival che si definisce al contempo come innovativo/innovatore e popolare (pensiamo alla programmazione della Piazza Grande e ai suoi 8'000 spettatori - leggi la news sulle sezioni paralleli).
“Questa 72esima edizione si caratterizza per la questione dello spostamento. Il tempo e il movimento che da sempre caratterizzano il Festival sono lo spostamento rispetto alla norma, a tutte le norme. Il Locarno Film festival è fuori norma”. Una linea di pensiero, quella di Lili Hinstin, che ben si addice ad una programmazione variegata ed eclettica che annovera registi seminali quali Pedro Costa accanto a nuovi e promettenti registi come Basil Da Cunha, entrambi selezionati nel Concorso Internazionale. Una volontà di apertura anche rispetto a nuovi territori quali la realtà virtuale e le opere comprese tra i 40 e i 59 minuti presenti nelle differenti competizioni.
Fuori norma è anche sicuramente il Pardo d’onore Manor di Locarno 72 che andrà allo scoppiettante John Waters e al suo universo inclassificabile e indubbiamente libero. Sarà invece una donna, la montatrice franco-americana Claire Atherton, dallo sguardo affilato e visionario a ricevere l’importante Vision Award Ticinomoda. Una figura importantissima che ha accompagnato per più di 30 anni l’immensa Chantal Akerman (che nel 2015 ha presentato proprio a Locarno il suo ultimo film No Home Movie [+leggi anche:
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scheda film]). Nuovo invece il Premio Utopia assegnato a Enrico Ghezzi, creatore della trasmissione Fuori Orario du Rai 3 che ha materializzato il sogno della televisione come vettore di conoscenza e democrazia.
Un numero decisamente elevato di film europei (fra produzioni e coproduzioni) marca quest’anno il Concorso Internazionale che vede competere nella stessa categoria autori chiave della contemporaneità, cineasti già acclamati ma anche numerosi nuovi registi. L’audacia e la volontà di “spostarsi” verso nuovi territori reali come figurati è ripresa dalle tematiche trattate, come quella del documentario Israeliano svedese During Revolution [+leggi anche:
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scheda film] di Maya Khoury. Un primo lungometraggio potente sulle conseguenze estreme dell’intervento politico nel conflitto siriano. Fra i film più attesi c’è di sicuro Vitalina Varela [+leggi anche:
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scheda film] che marca il ritorno di Pedro Costa, uno dei mostri sacri della cinematografia mondiale. Viatlina Varela racconta lo straziante rientro in Portogallo dopo 25 anni di una capoverdiana.
Fra i grandi autori presenti in concorso quest’anno: il giapponese Koji Fukada e la sua coproduzione fra Giappone e Francia A Girl Missing [+leggi anche:
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scheda film], A Voluntary Year [+leggi anche:
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intervista: Henner Winckler
scheda film] dei tedeschi Ulrich Köhler e Henner Winckler, e Terminal Sud [+leggi anche:
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scheda film] del regista algerino-francese Rabah Ameur-Zaïmeche. Fra i registi francesi presenti in concorso troviamo anche la giovane Nadège Trebal e il suo Douze Mille [+leggi anche:
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scheda film], così come l’atteso ultimo film di Damien Manivel Les Enfants d’Isadora [+leggi anche:
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intervista: Damien Manivel
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Molte anche le coproduzioni che vedono coinvolta la Francia: A febre [+leggi anche:
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intervista: Maya Da-Rin
scheda film] (coproduzione fra Brasile, Francia e Germania) della regista emergente Maya Da-Rin, Echo [+leggi anche:
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intervista: Rúnar Rúnarsson
scheda film] (Islanda/Francia/Svizzera) del già consolidato regista islandese Rúnar Rúnarsson, Cat In The Wall [+leggi anche:
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intervista: Mina Mileva, Vesela Kazakova
scheda film] (Bulgaria/Gran Bretagna/Francia) delle registe bulgare Mina Mileva e Vesela Kazakova al loro primo lungometraggio di finzione. Una coproduzione con la Francia anche quella del regista indonesiano Yosep Anggi Noen e il suo The Science of Fictions [+leggi anche:
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scheda film] (Indonesia/Malesia/Francia). Oltre a Pedro Costa, il Portogallo sarà presente in concorso anche con Technoboss [+leggi anche:
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intervista: João Nicolau
scheda film] di João Nicolau. La Spagna sarà invece rappresentata da un solo film Longa noite [+leggi anche:
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intervista: Eloy Enciso
scheda film], l’ultimo lungometraggio di Eloy Enciso. Idem per l’Italia che concorrerà grazie al primo lungometraggio di Maura Delpero, Maternal [+leggi anche:
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intervista: Maura Delpero
scheda film]. Dulcis in fundo la Svizzerà sarà rappresentata da uno dei suoi registi più interessanti e promettenti: Basil Da Cunha e il suo secondo lungometraggio ambientato alla periferia di Lisbona O Fim do Mundo [+leggi anche:
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intervista: Basil Da Cunha
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Concorso Internazionale
A febre [+leggi anche:
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scheda film] – Maya Da-Rin (Brasile/Francia/Germania)
Echo [+leggi anche:
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scheda film] – Rúnar Rúnarsson (Islanda/Francia/Svizzera)
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scheda film] – Mina Mileva, Vasela Kazakova (Bulgaria/Gran Bretagna/Francia)
A Voluntary Year [+leggi anche:
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scheda film] – Ulrich Köhler, Henner Winckler (Germania)
Douze mille [+leggi anche:
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scheda film] – Nadège Trebal (Francia)
During Revolution [+leggi anche:
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scheda film] – Maya Khoury (Siria/Svezia)
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scheda film] – Yosep Anggi Noen (Indonesia/Malesia/Francia)
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scheda film] – Maura Delpero (Italia/Argentina)
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scheda film] – Damien Manivel (Francia/Corea del Sud)
Longa noite [+leggi anche:
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scheda film] – Eloy Enciso (Spagna)
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scheda film] – Basil Da Cunha (Svizzera)
Height of the Wave – Park Jung-bum (Corea del Sud)
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scheda film] – João Nicolau (Portogallo/Francia)
Terminal Sud [+leggi anche:
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scheda film] – Rabah Ameur-Zaïmeche (Francia)
The Last Black Man in San Francisco – Joe Talbot (Stati Uniti)
Vitalina Varela [+leggi anche:
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scheda film] – Pedro Costa (Portogallo)
A Girl Missing [+leggi anche:
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scheda film] – Koji Fukada (Giappone/Francia)
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