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VENEZIA 2019 Venice Production Bridge

I professionisti del cinema "trovano il vero DNA del mercato" al Venice Production Bridge

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- VENEZIA 2019: Il livello di presenze all'evento industry italiano è aumentato del 9% quest'anno, con 2.672 professionisti partecipanti

I professionisti del cinema "trovano il vero DNA del mercato" al Venice Production Bridge
La masterclass "See Life Through a Different Lens", sponsorizzata da Mastercard, tenutasi nell'ambito del Venice Production Bridge (© Daniele Venturelli)

Quest'anno il Venice Production Bridge (VPB) ha visto la partecipazione di 2.672 professionisti, con un incremento di quasi il 9% rispetto ai 2.453 partecipanti del 2018. “Con il Venice Production Bridge abbiamo individuato il vero DNA del mercato perché i nostri principali target sono i produttori”, dice Pascal Diot, responsabile del Venice Production Bridge (leggi l'intervista). “Proponiamo molti servizi con le varie iniziative che abbiamo a disposizione”. Inoltre, l'evento è in totale sintonia con la programmazione orchestrata da Alberto Barbera, che attrae un gran numero di distributori e agenti di vendita, perché Venezia rappresenta la prima occasione per vedere i film che verranno successivamente proiettati al Toronto International Film Festival. Mentre la prima edizione del Venice Production Bridge nel 2012 accolse poco meno di 1.000 partecipanti, l’evento è adesso onnipresente in agenda per tutti i professionisti del settore.

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"Con il Venice Production Bridge offriamo quasi tutta la catena", dice Diot. Al Book Adaptation Rights Market 25 editori hanno avuto 313 incontri azienda-cliente, con un incremento di oltre il 46% rispetto al 2018. Il Book Adaptation Rights Market di Venezia è diverso da quelli di Berlino e Cannes, perché gli editori presentano i loro cataloghi per intero. “Il loro obiettivo è quello di incontrare i produttori e conoscerli meglio per sapere esattamente cosa stanno cercando. Quest'anno abbiamo anche dovuto rifiutare alcune richieste perché non avevamo spazio libero. Molti editori si sono resi conto che questa è un'occasione unica per incontrare produttori di tutto il mondo".

Tra gli acquirenti del Venice Gap-Financing Market c'erano diversi rappresentanti di grandi piattaforme di streaming, come Amazon, Netflix, Apple e Disney. In totale sono stati presentati all'evento 270 progetti e ne sono stati selezionati 40. “Il Venice Gap-Financing Market è un successo”, sottolinea il responsabile del Venice Production Bridge. “Ogni anno riceviamo sempre più progetti". La serie di progetti internazionali comprendeva otto progetti di realtà virtuale del Biennale College Cinema, che hanno suscitato un grande interesse. In totale sono stati 965 gli incontri azienda-cliente al Venice Gap-Financing Market, con un incremento di quasi il 14% rispetto all'anno scorso.

“Il fatto che abbiamo organizzato il Book Adaptation Rights Market e il Gap-Financing Market nella stessa sala ha creato una sinergia ancora maggiore tra i due. Ogni volta che un editore aveva uno spazio libero, poteva incontrare i produttori”. Inoltre, al Final Cut in Venice è stata presentata una selezione di sei opere in corso di realizzazione. I primi rough cuts sono stati mostrati non solo ai 13 partner che stavano distribuendo premi in denaro o offrendo investimenti, ma anche a distributori, società di post-produzione, finanziatori e programmatori di festival. Oltre alle proiezioni, i registi autori dei sei progetti selezionati hanno avuto 38 incontri one-to-one. Nella videoteca digitale, gestita in collaborazione con Festival Scope, i professionisti hanno potuto vedere anche alcune delle opere precedenti dei registi che avevano un progetto al Gap-Financing Market e, talvolta, anche i lavori in corso.

“Abbiamo anche avuto più panel su diversi argomenti nelle nostre sedi”, conclude Diot. Tra le associazioni di settore che hanno organizzato eventi a Venezia c'erano l’European Film Forum (leggi la notizia) e l’European Producers Club. Oltre che all'Hotel Excelsior e all'Hotel Des Bains, il Venice Production Bridge ha ospitato, per la prima volta, anche diversi eventi sulla cosiddetta “VR island”, isola della realtà virtuale.

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(Tradotto dall'inglese da Chantal Gisi)

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