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ZURIGO 2019

Lo Zurich Film Festival svela la sua variegata programmazione

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- Per la sua 15esima edizione, il festival che si terrà dal 26 settembre al 6 ottobre privilegia l’ecologia e le donne: registe e/o protagoniste di molti film

Lo Zurich Film Festival svela la sua variegata programmazione
Paradise War: The Story of Bruno Manser di Niklaus Hilber

Quest’anno sono 170 i film, provenienti da 58 paesi diversi, che verranno presentati durante lo Zurich Film Festival (26 settembre-6 ottobre): 12 in prima mondiale e 5 in prima europea. Ad inaugurare la 15esima edizione della manifestazione sarà l’importante produzione svizzera Paradise War: The Story of Bruno Manser [+leggi anche:
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intervista: Niklaus Hilber
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di Niklaus Hilber (regista di Amateur Teens [+leggi anche:
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, Audience Award proprio a Zurigo nel 2015 e nominato in ben tre categorie per il Premio del cinema svizzero). L’attore principale, che interpreta il militante ecologista basilese che da il titolo al film, è la giovane star nascente del cinema elvetico Sven Schelker.

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Non è un caso se il film d’apertura del festival privilegia inquietudini ecologiche decisamente attuali. Sono infatti numerosi i film in programma quest’anno a mettere in avanti questa scottante problematica. Fra questi Sanctuary [+leggi anche:
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di Álvaro Longoria capitanato e prodotto da Javier Bardem (che sarà uno dei protagonisti delle importanti ZFF Masters di quest’anno) che parla della necessaria e difficile creazione di un santuario oceanico (nella sezione Special Screenings), Watson (Australia/Stati Uniti) della regista Lesley Chilcott che parla di Paul Watson, fondatore di Greenpeace (nell’attesa sezione Premières Gala), così come Sea of Shadows [+leggi anche:
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 dell’austriaco Richard Ladkani, selezionato nella competizione Proiettori su Svizzera, Germania, Austria, tratta il tema controverso della caccia alle balene.

Per quanto riguarda la presenza femminile, messa fieramente in avanti dallo Zurich Film Festival, le figure forti presenti durante questa 15esima edizione saranno: Kristen Stewart, che riceverà l’importante Occhio d’oro per la sua già impressionante carriera e che si esprimerà a Zurigo durante uno degli incontri di “A Conversation With”, Cate Blanchett alla quale verrà offerta la più alta distinzione del festival: il Golden Icon Award (per la terza volta consecutiva in mani femminili) e alla quale sarà dedicata una retrospettiva di 12 film, e la spumeggiante Julie Delpy che parteciperà al simposio “Women of Impact”. La regista e attrice francese sarà anche a Zurigo per presentare in prima europea (Premières Gala) il suo ultimo film My Zoe [+leggi anche:
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intervista: Julie Delpy
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Fedele alla sua fama glamour, lo Zurich Film Festival non è nemmeno quest’anno a corto di star hollywoodiane: Oliver Stone (presidente della giuria della competizione internazionale Lungometraggi), Donald Sutherland, e Roland Emmerich saranno, assieme a Javier Bardem e Julie Delpy, i protagonisti delle ZFF Masters.

Per quanto riguarda la Competizione internazionale, si nota una forte presenza di film europei: 10 fra produzioni e coproduzioni su un totale di 14 film. Fra i numerosi primi film della competizione troviamo l’intrigante animazione di Jérémy Clapin J’ai perdu mon corps [+leggi anche:
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intervista: Jérémy Clapin
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(vincitore della Semaine de la Critique di Cannes di quest’anno) e Lynn + Lucy [+leggi anche:
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intervista: Fyzal Boulifa
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dell’inglese d’origine marocchina Fyzal Boulifa, una storia d’amicizia che ci porta nel cuore dell’adolescenza così come lo scoppiettante Rocks [+leggi anche:
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intervista: Sarah Gavron
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dell’anche lei britannica Sarah Gavron. And Then We Danced [+leggi anche:
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intervista: Levan Akin
intervista: Levan Gelbakhiani
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di Levan Akin (Svezia/Georgia/Francia) e A White, White Day [+leggi anche:
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intervista: Hlynur Pálmason
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del regista islandese Hlynur Pálmason, mettono invece in scena i tormenti di due protagonisti fuori dal comune. A rafforzare la presenza scandinava ritroviamo anche l’intenso Queen of Hearts [+leggi anche:
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intervista: Gustav Lindh
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della danese May el-Toukhy. Un altro ritratto di donna anche per il regista serbo Miroslav Terzić che con il suo Stitches [+leggi anche:
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intervista: Miroslav Terzić
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ci parla di adozioni illegali nella Belgrado degli anni 90. Un insieme di storie affascinanti e multisfaccettate per una competizione ricca di sorprese.

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