Recensione: Collective
- Alexander Nanau realizza un documentario magistrale e accattivante, svelato a Venezia, al centro di un'indagine sulle incredibili turpitudini del sistema sanitario rumeno
Collective è uno dei film finalisti del Premio LUX del Pubblico 2021.
"Non siamo più umani, prestiamo solo attenzione ai soldi". Questa terribile osservazione è lungi dall'essere una semplice frase buttata al vento, o l'espressione di una professione di fede idealista, nel documentario Collective [+leggi anche:
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scheda film] di Alexander Nanau, svelato fuori concorso a Venezia, proiettato anche a Toronto, recente vincitore a Zurigo e in competizione questa settimana al 10° Festival Internazionale del Film di La Roche-sur-Yon. E’ in effetti un sistema sanitario rumeno marcio fino al midollo quello che svela l’indagine seguita passo dopo passo nel film, una corruzione a ogni livello che lascia morire in maniera assurda i comuni cittadini che pensano ingenuamente che i loro ospedali possano curarli normalmente, il tutto con la complicità delle autorità pubbliche.
Un’analisi mostruosamente edificante che il regista tedesco (nato in Romania e già molto apprezzato per la sua opera precedente Toto and His Sisters [+leggi anche:
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scheda film]), messo in scena con un'eccezionale padronanza cinematografica, agli antipodi di un'inchiesta televisiva standard, riuscendo a combinare una suspense degna di un thriller che accompagna le successive scoperte dei giornalisti e i tentativi di un nuovo ministro di risanare il sistema, a sequenze senza pathos ma infinitamente rispettose dedicate alle vittime e ai sopravvissuti.
Tutto parte da un fatto di cronaca molto mediatico. Il 30 ottobre 2015 scoppia un incendio al Colectiv Club, una discoteca di Bucarest priva di uscite di emergenza: 27 giovani muoiono e 180 rimangono feriti (90 dei quali in gravi condizioni), e il governo rumeno assicura che saranno curati "bene come in Germania". Ma 37 dei grandi ustionati spireranno nelle settimane successive perché, come riferisce una fonte ai giornalisti Catalin Tolontan, Mirela Neag e Răzvan Lutac che decidono di indagare, "sono stati tenuti in un ambiente non asettico ed esposti a uno dei batteri ospedalieri (il bacillo piocianico) più resistenti d'Europa". Ricostruendo il fatto, il trio di Sports Gazette scopre che i disinfettanti forniti dalla fabbrica Hexi Pharma a 350 ospedali (2000 sale operatorie) all’arrivo sono diluiti fino a dieci volte la dose normale. Una pratica che maschera la corruzione a più livelli, piani di evasione fiscale e la protezione occulta dello Stato che è al corrente da molto tempo. Nonostante la propaganda, lo scandalo fa cadere il ministro della Salute, che viene sostituito da Vlad Voiculescu, un ex attivista per i diritti dei pazienti che vuole riformare il reclutamento dei dirigenti d'ospedale e che dovrà affrontare molti ostacoli, mentre altre rivelazioni vengono alla superficie grazie a coraggiose testimonianze trasmesse dal team di Sports Gazette, il tutto sotto gli occhi dei sopravvissuti alle ustioni come Tedy Ursuleanu che cercano di ricostruire se stessi, di rifarsi una vita.
Servizi segreti, strani incidenti stradali, arresti, manifestazioni, strategiche riunioni di redazione o del gabinetto del ministro, appostamenti per fotografare i sospetti, trattative con le fonti, polemiche nelle trasmissioni televisive, contrattacco dei poteri in auge: Collective è un documentario emozionante e terrificante, filmato e montato con mano esperta, che dimostra implacabilmente fino a che punto mettere fine al nepotismo, alla politicizzazione e ai conflitti di interesse sia una lotta titanica e di lunga durata, a volte senza speranza, che ricade sulle spalle di pochi individui pugnaci e lucidi che lavorano per il bene comune.
Prodotto dalla società rumena Alexander Nanau Production con i lussemburghesi di Samsa Film e HBO Europe, Collective è venduto nel mondo dagli israeliani di Cinephil.
(Tradotto dal francese)
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