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BLACK NIGHTS 2019 Concorso

Recensione: In the Strange Pursuit of Laura Durand

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- Nel secondo film di Dimitris Bavellas, due uomini intraprendono un lungo viaggio dopo aver creduto di essere stati "convocati" dal loro idolo, una pornostar degli anni '90

Recensione: In the Strange Pursuit of Laura Durand
Makis Papadimitriou e Michalis Sarantis in In the Strange Pursuit of Laura Durand

In the Strange Pursuit of Laura Durand di Dimitris Bavellas prende il via citando un'affermazione secondo cui "per chi fugge dall’ottuso senso comune pensando in tre dimensioni, la verità non ha importanza", quindi è lecito ritenere che il film, mostrato nella competizione principale del Tallinn Black Nights, non sia il solito dramma realista. Nonostante si faccia cenno a tante battaglie terra-terra, siano esse finanziarie o legate alla salute, è la fantasia a prendere il sopravvento qui – insieme a tutte le fantasie veicolate dalla voce roca di Laura Durand e dal suo sguardo innocente, poiché è questo ciò che Antonis (Makis Papadimitriou) e Christos (Michalis Sarantis) sembrano ricordare meglio della dimenticata pornostar degli anni '90, che si dice sia scomparsa senza lasciare traccia da anni, con solo alcune vecchie foto, ritagli di giornali sbiaditi e video a conservare viva la sua memoria, e l’innegabile sex appeal.

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È questo il caso di questi poveri cristi: aspiranti, o forse già rassegnati, musicisti, che vivono in un piccolo appartamento condiviso che possono a malapena permettersi e riuniti dal loro amore per una donna che non hanno mai nemmeno incontrato. Amore, piuttosto che lussuria, per fortuna, poiché questo soffio di innocenza inoffensiva è precisamente ciò che aiuta la storia a non navigare in territori scivolosi – con due uomini che intraprendono un viaggio attraverso il paese dopo aver creduto di essere stati "convocati" dal loro idolo, un concetto che potrebbe essere tratto direttamente da un’ipotetica guida di Stalking per principianti. Tutto sommato, è facile anche scordarsi della specializzazione particolare di Laura, poiché esiste solo una scena che ruota attorno al cosiddetto "problema idraulico" – di quelli che vengono sempre risolti in modo più efficace indossando biancheria intima di pizzo, a quanto pare, e con un coinquilino attraente e preoccupato a cui, per puro caso, viene in mente di farsi una doccia.

Sciorinando una miriade di riferimenti, il film non nasconde le sue tendenze “cult” – c'è un poster di Le avventure di Buckaroo Banzai attraverso l'ottava dimensione attaccato al muro e una visione di uno spirito fluttuante che ricorda il sogno inappropriato di Dan Aykroyd in Ghostbusters. E mentre è tutto molto energico, e dà un’idea di ciò che succederebbe se Bill e Ted, dopo anni passati in Grecia, improvvisamente decidessero di tornare in servizio, Bavellas non spinge fino in fondo sul pedale della follia. Alcuni problemi strutturali lo rendono più confuso che divertente, con i drammi personali menzionati e poi spazzati via, e mentre l’idea del road movie sembra esistere solo per non doversi preoccupare della coerenza, ogni nuovo incontro – raramente tanto coinvolgente quanto il tempo che gli si dedica sembrerebbe suggerire – pare che appartenga a una storia completamente diversa. Supponiamo solo che tutto ciò serva a enfatizzare la diversità dell'"opera" di Laura Durand, anche se, dannazione, l’esito di quel problema idraulico ci rimane dolorosamente sconosciuto.

In the Strange Pursuit of Laura Durand è prodotto da Gina Petropoulou, Lina Yannopoulou, Giorgos Zervas e il regista stesso, per Vox Productions.

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(Tradotto dall'inglese)

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