22/09/2003

Data decisiva per l'avvenire della Cinémathèque française. L'assemblea generale si riunisce oggi per un nuovo tentativo dopo lo smacco del giugno scorso sulla votazione del nuovo statuto della venerabile istituzione. In gioco la credibilità del nuovo direttore, Serge Toubiana e l'avvenire del tempio del cinema d'oltralpe.

Difficoltà finanziarie e controversie sulla riorganizzazione della Cineteca risalgono al luglio 2002 quando il direttore americano Peter Scarlet, venne sostituito da Patrick Bensard a sua volta sostituito in aprile 2003 da Serge Toubiana, autore di uno studio sulla riforma dell'Istituzione richiesto dal ministro della cultura, Jean-Jacques Aillagon. Il medesimo vento primaverile aveva portato via anche il presidente Jean-Charles Tacchella, che accusò la Cineteca di imporre Toubiana con la minaccia di tagli ai fondi (il CNC finanzia l'80 per cento della Cineteca). Ad assicurare la presidenza, la coppia ad interim Martine Offroy / Humbert Balsan, alla quale dovrebbe succedergli Claude Berri.
Per quanto riguarda la riforma, il voto dell'Assemblea Generale del 24 giugno 2003 è stato letteralmente un fiasco: la maggioranza necessaria (due terzi dei presenti) per l'adozione del progetto non è stata infatti raggiunta.
Molte delle misure proposte impensieriscono il personale della Cineteca, preoccupato di conservare la propria indipendenza, in particolare la creazione di un comitato finanziario comune con il CNC, la nomina di un commissario governativo presso la Cineteca e l'eventuale riduzione delle attività di restauro a favore del Servizio di Archivio di Film.
L'atteso verdetto di questo lunedì potrà affossare ancor più nella crisi la Cineteca oppure la condurrà verso un nuovo orizzonte in cui si prevedono numerosi cambiamenti.

(Tradotto dal francese)