Recensione: Breeding Ground
di Marta Bałaga
- Nel suo delicato documentario, Pedro Filipe Marques spiega da dove provengono i calciatori
Secondo un famoso proverbio africano, ci vuole un intero villaggio per crescere un bambino. In Breeding Ground [+leggi anche:
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scheda film], premiato come miglior film portoghese nella competizione ufficiale dell'ultimo Doclisboa, il regista Pedro Filipe Marques riflette su ciò che è necessario per tirar su una futura stella del calcio. Distogliendo letteralmente lo sguardo dal campo, il documentario di Marques si concentra su tutte le persone invisibili che falciano il prato, piegano i calzini dei giovani calciatori o puliscono i posti dove siederanno i loro orgogliosi genitori durante le partite. In breve, il film si concentra sulle storie che nessuno ascolta. Le storie di coloro che si occupano di cercare calzini, asciugarli o verificare chi li ha dimenticati. Sicuramente, non c'è nessun altro film in cui si vedono così tanti calzini. "Ce ne sono molti!", esclama un manager a un certo punto. Non potete immaginare quanti.
Ma al di là delle battute sui calzini, il film è assolutamente coinvolgente, in modo quasi miracoloso. Marques riesce a catturare perfettamente l'atmosfera che circonda il campo da calcio di Arcozelo. Nascosti nei corridoi, ascoltiamo gossip, lamentele e conversazioni dei dipendenti, in cui morte e dolore sono menzionati in modo naturale. I bambini vanno e vengono, facendo rumore e non prestando attenzione a ciò che accade intorno a loro, ma gli adulti rimangono lì. Hanno molto lavoro da fare, così cercano di passare inosservati e continuare la loro vita.
Adottando uno stile di osservazione discreto, Breeding Ground non è particolarmente innovativo nel suo approccio, ma trasmette una tenerezza genuina, soprattutto per come rappresenta tutti coloro che rendono possibile questo piccolo universo. Al di là di ogni lamentela o commento occasionale, questi personaggi non sembrano tristi o amareggiati. Non invidiano la gloria delle future star dello sport. Al contrario, conoscono a memoria il nome di tutti i ragazzi (e anche di una ragazza solitaria che si allena con loro), li incoraggiano quando lo meritano e apprezzano la loro dedizione quotidiana come se fossero i loro figli. Successivamente, indossano i grembiuli e tornano ai loro compiti ripetitivi, che Marques mostra in modo molto dettagliato. Alla fine, il film arriva a una conclusione semplice ma straziante: anche se sogniamo un futuro luminoso, come ci insegnano i film americani, c'è sempre qualcuno che pulisce ciò che sporchiamo.
Diretto da Pedro Filipe Marques, Breeding Ground è prodotto da Sandro Aguilar e Luís Urbano per O Som e a Fúria.
(Tradotto dall'inglese)