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SERIE / RECENSIONI Italia

Recensione serie: Luna nera

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- La nuova serie originale italiana targata Netflix ripercorre un’epoca buia della Storia, quella della caccia alle streghe, e la riscrive attraverso il fantasy. Disponibile dal 31 gennaio

Recensione serie: Luna nera
Manuela Mandracchia, Federica Fracassi e Antonia Fotaras in Luna nera

Tremate, tremate, le streghe son tornate! Lo storico slogan femminista calza a pennello per la nuova serie targata Netflix che, prodotta e girata in Italia, sarà disponibile sulla piattaforma di streaming globale a partire dal 31 gennaio. Perché Luna nera tratta di caccia alle streghe e perché è un’opera che più femminista non si può. Scritta da donne, diretta da donne, con un cast di straordinarie interpreti affermate ed emergenti, è un inno all’orgoglio femminile, alla libertà e alla diversità delle donne, e ai loro superpoteri reali e metaforici. Una prima volta per l’Italia nel campo della serialità di genere fantasy che, a giudicare dai primi due episodi presentati in anteprima martedì scorso a Roma (quelli diretti da Cristina Comencini – leggi la news), si direbbe molto ben riuscita.

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Migliaia di donne sono state bruciate vive con l’accusa di stregoneria in Italia e in Europa nel XVII secolo, ma di loro si sa poco. Chi erano realmente queste persone perseguitate per il solo fatto di essere diverse e di avere dei talenti particolari? La serie, tratta dal primo libro dell’omonima trilogia scritta da Tiziana Triana, prova a dar loro una voce, calandosi nei panni di un’adolescente, Ade (l’attrice italiana di origini greche Antonia Fotaras, vista ne Il primo re [+leggi anche:
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e Skam Italia), una ragazza apparentemente normale che fa la levatrice e viene accusata di aver provocato con i suoi presunti sortilegi la morte di un neonato. Condannata a morte da un’intera comunità che le volta le spalle (quando non le sputa addosso), non le rimane altro che rifugiarsi nel bosco, in una dimora abitata da un gruppo di donne misteriose e fiere (di cui faceva parte un tempo anche sua madre, Barbara Ronchi) che si prendono cura di lei e le svelano le sue inquietanti origini.

A dar la caccia a lei e alle sue nuove compagne d’avventura (il variegato cast di streghe è composto da Lucrezia Guidone, Federica Fracassi, Adalgisa Manfrida, capeggiate dalla maestosa Manuela Mandracchia) è il clan dei Benandanti, un gruppo di uomini (guidati da Giandomenico Cupaiolo, ma tra loro c’è anche una donna, Gloria Carovana) accecati dall’ignoranza e la paura. Contro la loro ottusa superstizione combatte Pietro (Giorgio Belli), giovane e illuminato uomo di scienza, studioso di medicina che si innamora di Ade ma che avrà anche lui vita molto dura, poiché il nemico ce l’ha in casa (il capo dei Benandanti è suo padre). E intanto Ade, che come ogni adolescente è in cerca della propria identità, imparerà piano piano a riconoscere e a usare i propri “poteri”.

Donne discriminate che scoprono la loro forza, conflitto tra scienza e superstizione, storia d’amore impossibile e romanzo di formazione in un mondo ostile: la trama di Luna nera si muove su vari piani, tutti ben intrecciati, e in equilibrio tra realismo e fantasy. Si parla di magia, sì (e le puntate successive, anticipano le autrici, spingeranno di più su questo tasto), ma i personaggi restano fondamentalmente concreti e umani, con le loro emozioni e fragilità – anche i cattivi. Un’opera convincente che ripercorre un’epoca buia della Storia, la riscrive attraverso il fantasy dando alle “streghe” una possibilità di riscatto, e con più rimandi all’attualità di quanto si possa pensare.

Prodotta da Fandango, Luna nera è una serie in sei puntate (gli altri episodi sono diretti da Susanna Nicchiarelli e Paola Randi). Su Netflix dal 31 gennaio.

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