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DOCPOINT 2020

Recensione: Kelet

di 

- Con il suo nuovo documentario, la giornalista Susani Mahadura realizza un film che piacerà molto al pubblico

Recensione: Kelet

Già vincitore del premio del pubblico al DocPoint Helsinki Documentary Film Festival, dove è stato proiettato in anteprima mondiale alla fine di gennaio, Kelet [+leggi anche:
trailer
intervista: Susani Mahadura
scheda film
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di Susani Mahadura è un piccolo film con un grande cuore e pieno di lustrini. Questo non vuol dire che tutto giri intorno ad abiti sfavillanti (che comunque sono presenti), poiché la loro proprietaria, nata in Finlandia e cresciuta a Manchester, tiene sempre la sua bella testa alta anche quando non è facile farlo. Kelet è una donna nera transgender, che sogna una carriera da modella, e ad alcune persone sembra non piacere l’idea.

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Mahadura, giornalista e conduttrice radiofonica, sicuramente mostra un lato diverso e più oscuro della Finlandia, composto non da quegli accoglienti Moomin Café, ma da posti da evitare a tutti i costi e da insulti urlati da ubriachi in strada. Non ha tempo di approfondire la questione sociale – non con questa durata (meno di un’ora) – ma non ce n’è nemmeno bisogno, essendo incentrato su quest’unica esperienza individuale: l’esperienza di qualcuno che, nonostante tutte le crudeltà, continua a rifiutarsi di indossare scarpe senza tacco o di essere una vittima. Anche se Kelet ha più di un motivo per sfogarsi con rabbia, soprattutto dopo che la sua famiglia decide di ripudiarla in seguito al suo coming out, lei semplicemente non lo fa. Sceglie di lavorare in passerella o perfezionare la sua nuova routine con amiche altrettanto glamour, perché le persone possono essere di mentalità ristretta, ma lo spettacolo della moda deve andare avanti.

Il film, che offre uno sguardo alla cultura locale delle sale da ballo (che sono divertenti ma talmente dominate dai bianchi da sembrare la notte degli Oscar), è una visione dinamica e coinvolgente. Un po’ somigliante a Iman, Kelet è un vero schianto – e sorprende che non tutte le persone esclamino "Aaaah!" al suo passaggio, per citare una famosa canzone bossa nova. Eppure, non c’è nessuno disposto a rappresentarla: le agenzie sostengono di avere “abbastanza modelle nere” e potenziali datori di lavoro si tirano indietro non appena sanno che lei è nata uomo.

Tuttavia, il debutto di Mahadura riesce ad essere molto toccante senza mai cedere all’autocommiserazione, per quanto comprensibile sarebbe stata questa direzione. Nonostante tutte le difficoltà, il film risulta spesso esilarante, con il tipo di battute e di frecciatine che gli spettatori di Pose amano tanto. A tal proposito: date a queste donne il loro show televisivo. Ora.

Kelet è prodotto da Barbara Lybeck, della finlandese Baba Lybeck Productions.

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(Tradotto dall'inglese da Miriam Ferraglioni)

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