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BERLINALE 2020 Forum

Recensione: Oeconomia

di 

- BERLINALE 2020: Carmen Losmann cerca di capire il concetto di crescita economica e di spiegarlo allo spettatore comune in questo documentario proiettato nella sezione Forum

Recensione: Oeconomia

Nel suo secondo documentario, Oeconomia [+leggi anche:
trailer
intervista: Carmen Losmann
scheda film
]
, la cui prima mondiale si è tenuta nell’ambito del 70mo Forum della Berlinale, la regista tedesca Carmen Losmann (Work Hard - Play Hard) si mette nei panni del profano che cerca di capire il sistema della crescita economica e la provenienza del denaro che costituisce il profitto all’interno del sistema economico nel suo complesso. Per quanto non appaia mai sullo schermo, sono la sua voce narrante e le sue interviste agli esperti, ai banchieri, ai direttori finanziari delle grandi aziende e della Banca Centrale Europea a condurre questo film ricco e complesso lungo il suo percorso alla ricerca di spiegazioni a un concetto particolarmente elusivo.

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Impiegando alcuni attori a dare voce alle risposte ricevute telefonicamente o via e-mail da parte di chi ha preferito rimanere nell’anonimato, e attraverso semplici infografiche in grado di illustrare in modo diretto le sue conclusioni, ma anche di dare allo spettatore un attimo di tregua dal susseguirsi di complicate spiegazioni e termini finanziari, Losmann intraprende un cammino che ha inizio con la simulazione di un’approvazione del credito presso la Gemeinschaftsbank di Basilea. La maggior parte delle società visitate si sono prestate volentieri alla simulazione, ma nessuna ha permesso che venisse ripreso l’effettivo processo decisionale. E per quanto riguarda le interviste ai dirigenti, hanno tutti chiesto di ricevere le domande in anticipo. A quel punto, alcuni di loro hanno declinato l’invito, come ad esempio Jan Mrosik, amministratore delegato della Siemens Digital Factory che nelle scene che lo ritraggono mentre tiene un discorso motivazionale durante una teleconferenza sembra incarnare la definizione di “viscido”.

Se alcuni degli intervistati si limitano a zittirla, anche in maniera aggressiva, la maggior parte dei dirigenti, tra cui quelli della Deutsche Bank, della Banca Centrale Europea o della BMW, appaiono onestamente sconcertati dalla sua semplice domanda: da dove proviene il denaro che genera il profitto? Se un’azienda spende 500€ per creare un prodotto che rivende a 600€, da dove arrivano i 100€ extra del cliente all’interno del sistema economico nel suo insieme, presentato nei termini di un circolo chiuso e autosufficiente di investimento e credito?

La risposta canonica è che sia troppo complicato da spiegare, ma un esperto rimasto anonimo spiega al telefono con la regista come l’aumento dei profitti e la crescita economica richiedano una costante espansione del debito, l’elefante nella stanza di cui nessuno parla mai. Il ruolo cardine del sistema capitalistico è quello del debitore, che rende possibile la crescita dei profitti e dei patrimoni altrui.

All’inizio si vede un gruppo di economisti indipendenti sedere intorno a un Monopoli in mezzo alla strada, di fronte a una delle tante asettiche sedi in vetro e acciaio di un istituto finanziario mostrate nel documentario, interpretando il ruolo del coro greco e riducendo la questione ai suoi termini più essenziali. È con questa immagine che, verso la fine, il problema ambientale si collega al tema principale. Ma questo sembrerebbe essere il punto di partenza di un possibile seguito al documentario, più che il suo fulcro.

Ad ogni modo, Oeconomia rimane un’opera studiata nei minimi dettagli, che coinvolge (per quanto sia a tratti difficile da seguire) e offre interessanti spunti di riflessione, montata da Carmen Lossman e Henk Drees nel modo più conciso possibile, argomento permettendo. Il sound design accurato e la colonna sonora inquietante sottolineano tanto la gravità della questione quanto il sospetto che il sistema stia volontariamente mentendo al cittadino comune, quello che rispetta la legge e paga le tasse. E che non è paranoico: c’è davvero qualcuno che vuole i suoi soldi.

Oeconomia è una coproduzione tra la Petrolio Film di Colonia e ZDF/3Sat di Magonza.

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(Tradotto dall'inglese da Michela Roasio)

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