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BERLINALE 2020 Panorama

Recensione: Shine Your Eyes

di 

- BERLINALE 2020: Matias Mariani racconta una storia che parte dall'Africa ma impregnata della tradizione magico-realista sudamericana

Recensione: Shine Your Eyes
Ike Barry e OC Ukeje in Shine Your Eyes

Presentato nella sezione Panorama del 70° Festival di Berlino, Shine Your Eyes [+leggi anche:
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scheda film
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del regista brasiliano Matias Mariani è uno straordinario film lirico su tradizione, famiglia e nuovi inizi, con una trama itinerante che prende il via a Nsukka, in Nigeria, nel 1988 prima di stabilirsi nell'attuale San Paolo, in Brasile. È una storia che parte dall'Africa ma impregnata della tradizione magico-realista sudamericana. Questo bellissimo mix di stili abbinato a una musica incredibilmente vivace è come il vino perfetto abbinato a un piatto. È uno dei migliori film alla Berlinale di quest'anno.

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L'azione inizia a Nsukka nel 1988. Il volto di un ragazzo viene mostrato a testa in giù, mentre parla direttamente al pubblico, al quale chiede se si debba dipingere un sorriso sulla fronte. Quando la telecamera si allontana, rivela che sta parlando con suo fratello maggiore, seduto su un letto sopra di lui. La loro interazione è giocosa e amorevole. È una metafora visiva perfetta per un ragazzo Igbo che arriverà a San Paolo nel 2019, ancora con la testa sottosopra e ancora alla ricerca del fratello maggiore per tornare a sorridere.

Il popolo Igbo è diventato una delle comunità più influenti in Brasile e ha una forte influenza nei circoli socio-politici e culturali. Il canale per esaminare questa comunità è Amadi (Chukwudi Iwuji), la versione adulta del fratello minore visto nell'immagine iniziale. Arriva in Brasile in cerca di suo fratello maggiore Ikenna (OC Ukeje), che si è trasferito a San Paolo cinque anni prima ma non si fa vivo da un anno, anche con la sua fidanzata rimasta a casa. Il comportamento di Ikenna va contro le tradizioni degli Igbo, poiché il primogenito ha la responsabilità di occuparsi della famiglia dopo la morte del padre. Mentre Amadi conduce la sua ricerca, vediamo un Brasile spezzato, edifici semi-costruiti o in rovina – un attacco alle politiche del presidente brasiliano Jair Bolsonaro e alla corruzione del governo. C'è anche spazio per la comunità di immigrati africani, che ha una sua diversità al suo interno, e sboccia una storia d'amore, in cui l'attrazione fisica va oltre gli ostacoli linguistici. Amadi è un musicista, e la sua professione dà il “la” alla colonna sonora jazz del film, che aggiunge un'altra componente politica evidenziando come la musica africana abbia dato origine al sound "brasiliano".

Nell'unico momento improbabile di Shine Your Eyes, Amadi vede e riconosce il laptop di suo fratello maggiore sullo scaffale di un negozio. Perfino Charles Dickens avrebbe faticato a far passare una tale coincidenza, ma a parte questo, la sceneggiatura di Chika Anadu è eccellente. Dalle informazioni trovate sul computer, Amadi inizia a ricostruire i movimenti di suo fratello e a identificare i suoi amici, e il film prende le sembianze di una detective story quando Amadi comincia a incontrare le persone che trova sullo schermo. Scopre che Ikenna ha creato un giro di scommesse che sembra averlo messo nei guai. La ricerca diventa sempre più surreale, poiché emergono questioni che oppongono scienza e religione, lo spirituale e il razionale. Il film assume una qualità magico-realista prima di svoltare completamente con un finale ambiguo che mette in discussione tutto ciò che sembrava vero.

Shine Your Eyes è una produzione brasiliano-francese guidata da Primo Filmes in coproduzione con MPM Film, Tabuleiro Filmes e SP Cine.

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(Tradotto dall'inglese)

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