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TRANSILVANIA 2020

Recensione: Legacy

di 

- Dorian Boguţă firma uno dei pochissimi thriller rumeni, che esplora le conseguenze della scomparsa di un famoso pianista

Recensione: Legacy
Teodor Corban e Mădălina Ghenea in Legacy

In un'industria cinematografica quasi completamente polarizzata tra cinema d’autore e film disposti a scendere a qualsiasi compromesso pur di vincere la leggendaria riluttanza degli spettatori rumeni a guardare pellicole nazionali, i film locali raramente tentano entrambi gli approcci. Una delle eccezioni è Legacy [+leggi anche:
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, primo lungometraggio dell'attore-regista rumeno di origine moldava Dorian Boguţă. Distribuito nei cinema locali il 6 marzo, questo thriller esplora le conseguenze della scomparsa di un famoso pianista.

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Incontriamo alcuni dei protagonisti nella primissima sequenza. Nicoară (Teodor Corban), un investigatore della polizia, sta indagando nell'appartamento di Anton (Marin Grigore), un famoso pianista scomparso una settimana prima. Nicoară è aiutato dalla sorella di Anton, Ana (Irina Rădulescu), e da suo marito (Lucian Ifrim, che conferma di essere uno degli attori più naturali che lavorano nel cinema rumeno oggi), e a Nicoară non occorre molto per capire che dietro questo caso c’è dell’altro. L'inchiesta si riempirà presto di mezze verità e segreti, che diventeranno sempre più frustranti sia per l'investigatore che per il pubblico. Nel frattempo, i flashback aggiungono nuove informazioni e livelli di significato ai dialoghi criptici del film.

Purtroppo, la sceneggiatura scritta da Boguţă insieme a Loredana Novak (anche co-autrice di Why Me? [+leggi anche:
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intervista: Tudor Giurgiu
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di Tudor Giurgiu) insiste sul fatto che Legacy sia un thriller, mentre avrebbe funzionato molto meglio come dramma familiare. C'era un potenziale incredibile nelle interazioni tra Anton e Ana, i due fratelli costretti a una relazione di codipendenza dopo essere rimasti orfani quando erano entrambi ventenni - la loro vicinanza risulta fastidiosa (o quantomeno inquietante) a tutti coloro che li circondano. Invece di esplorare questa relazione e l'ossessione di Anton per la vita familiare di Ana, la trama insiste nel concentrarsi sull'indagine di Nicoară, usando lo stesso strumento: le conversazioni e gli interrogatori che - il pubblico impara presto a capirlo - non rivelano molto della verità, lasciando molto non detto. Questo è probabilmente il motivo per cui la carriera festivaliera di Legacy è finita praticamente subito dopo l'anteprima mondiale del film nella selezione del Festival del cinema francofono di Namur dell'anno scorso.

L'indecisione del film su quale sia effettivamente il suo principale richiamo potrà confondere i critici, ma allo stesso tempo potrebbe rivelarsi intrigante e allettante per il pubblico rumeno. Prima di tutto, i thriller sono incredibilmente rari nel cinema rumeno, e un'efficace campagna volta a evidenziare gli elementi di Legacy attraenti per il pubblico (inclusa una Mădălina Ghenea incredibilmente sbagliata nel ruolo di Nora, l'amante di Anton) potrebbe rivelarsi più efficace di quella di The Whistlers [+leggi anche:
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intervista: Corneliu Porumboiu
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, il neo-noir esotico di Corneliu Porumboiu selezionato a Cannes, che ha terminato la sua corsa nei cinema rumeni lo scorso anno con poco più di 30.000 presenze. Nel suo tentativo di conquistare il pubblico, Legacy usa anche un pizzico di umorismo piuttosto discutibile e una serie di deludenti scene d'azione.

Ciò che va detto della parte poliziesca della storia è che il suo finale è quantomeno imprevedibile, anche per i fan più esperti del genere. Questo è ciò che alla fine salva lo sforzo di Boguţă, anche se Legacy non manca affatto di deviazioni inutili e false rivelazioni.

Una produzione esclusivamente rumena, Legacy è prodotto da Hai-Hui Entertainment in coproduzione con Mandragora, Actoriedefilm.ro e Point Film. Il film è distribuito in Romania da Transilvania Film.

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(Tradotto dall'inglese)

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