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SXSW 2020

Recensione: Pólvora en el corazón

di 

- Il film di Camila Urrutia, attualmente mostrato online nell'ambito della SXSW 2020 Film Festival Collection, è una storia di vendetta per principianti

Recensione: Pólvora en el corazón
Vanessa Hernández e Andrea Henry in Pólvora en el corazón

Dopo essere stato cancellato all'ultimo minuto a causa della pandemia, il SXSW fa in modo che alcuni dei suoi film vengano comunque proiettati grazie a Prime Video Presents the SXSW 2020 Film Festival Collection, un evento online che si svolgerà dal 27 aprile al 6 maggio. Pólvora en el corazón [+leggi anche:
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scheda film
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di Camila Urrutia è uno dei 39 titoli che godono di questa opportunità, e forse è la cosa migliore per questo film che, nonostante alcuni momenti più deboli, ha energia da vendere e porta un respiro di strana autenticità a una narrazione già nota.

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All'inizio ci sembra tutto familiare, quando vediamo una coppia di ragazze sentimentalmente coinvolte aggredite una notte da tre uomini. Gli aggressori fuggono spaventati, ma María e Claudia (Vanessa Hernández e Andrea Henry, quest’ultima con i capelli tinti di rosa e la biancheria intima da uomo) non possono dimenticare e tornare alle rispettive vite. Tutto sembra indicare che ci troviamo nel territorio ben noto della vendetta post stupro, ma Urrutia è molto brava a mostrare come due persone possano reagire in modo diverso allo stesso trauma: mentre una vuole solo dimenticare e andare avanti, l’altra, che sembra più fragile, vuole punire questi uomini, e ha una pistola a sua disposizione. Deve solo imparare come usarla.

In effetti, la cosa migliore di Pólvora en el corazón è che le sue eroine non hanno tempo per lunghe sessioni di allenamento intensivo prima di riapparire armate e favolose, sicure di sé ad ogni passo che fanno, come angeli della vendetta. La loro reazione è immediata: è viscerale e, come tale, è un disastro completo. Le due urlano, corrono, commettono errori e sono molto spaventate, e nessun tutorial su "la pulizia delle armi per principianti" può cambiare ciò. Per non parlare di una relazione, che inizialmente sembra tenera e un po' unilaterale, ma poi inizia a rompersi quando le due sembrano non essere in grado di darsi ciò di cui hanno più bisogno: supporto emotivo o protezione. "Se vogliamo fare qualcosa, la faremo insieme e bene", dice una. Ma organizzare la logistica è un'altra questione.

Anche se a volte la recitazione non è del tutto credibile, alcune scene sono scomode per la loro veridicità – come vedere una delle due vittime congelata, pietrificata, quando scopre che gli aguzzini stanno giocando a biliardo proprio dietro di lei, come se niente fosse. Le ragazze vogliono solo divertirsi, come chiunque altro al mondo, ma basta un momento d’inconscienza, una svolta nella direzione sbagliata per far crollare tutto, anche se la coppia è più che consapevole del pericolo in agguato dietro ogni angolo buio. È un pericolo che devi affrontare da sola, soprattutto quando la stazione di polizia ha esaurito la carta e "senza carta non si può sporgere denuncia". Sembra che il filosofo ossigenato Harley Quinn avesse ragione: psicologicamente parlando, la vendetta raramente porta la catarsi che ci aspettiamo.

Pólvora en el corazón è prodotto da Inés Nofuentes, e i rami spagnolo e guatemalteco di Curuxa Cinema. Le vendite sono gestite da Latido Films.

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(Tradotto dall'inglese)

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