La 56esima edizione delle Giornate di Soletta sarà completamente online
- Atlas, di Niccolò Castelli, che sarà presentato in prima mondiale sul sito del festival e sui tre canali nazionali svizzeri, darà il via al festival
Coraggiosa e per certi versi controcorrente, la decisione di presentare online tutti i 170 film svizzeri selezionati per questa 56esima edizione delle Giornate di Soletta (20-27 gennaio) si appoggia, come sottolineato dalla direttrice Anita Hugi, sul bisogno di rendere, oggi più che mai, il cinema svizzero visibile. Una necessità che ha spinto la manifestazione solettese a mette a punto un sito internet che non solo serve da piattaforma a un’edizione online che ricalca la programmazione classica delle edizioni precedenti (con tanto di dibattiti, masterclasses), ma che ci invita anche a immergerci nella storia del cinema svizzero (grazie alla nuova sezione dedicata agli archivi della manifestazione). La decisione di non proporre nessuna proiezione gratuita è stata presa per evidenziare le difficoltà che il settore cinematografico deve attualmente affrontare. Un contributo di solidarietà, ricavato dalle entrate, sarà in effetti versato a tutte le produzioni selezionate.
Atlas [+leggi anche:
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intervista: Niccolò Castelli
scheda film], del ticinese Niccolò Castelli (in lizza per il Premio del pubblico), che sarà presentato in prima mondiale sul sito del festival e sui tre canali nazionali (RSI, RTS e SRF), darà il via al festival.
Novità sostanziale di quest’anno è l’introduzione di un nuovo premio intitolato “Opera Prima”, dedicato appunto all’insieme dei primi film selezionati nelle differenti categorie. Fra i 12 film in lizza per il Prix de Soleure, uno concorre anche per questo nuovo premio: Réveil sur Mars [+leggi anche:
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intervista: Dea Gjinovci
scheda film] di Dea Gjinovci, mentre sono tre quelli che concorrono contemporaneamente anche per il Premio del pubblico: Lovecut [+leggi anche:
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scheda film], film a episodi sulla tempestosa vita amorosa di sei giovani alla ricerca della propria identità, di Iliana Estañol e Johanna Lietha, il poetico Sòne [+leggi anche:
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scheda film] di Daniel Kemény e Of Fish and Men [+leggi anche:
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scheda film] di Stefanie Klemm.
Fra i film selezionati per il Premio del cinema svizzero, cinque sono prime mondiali: Burning Memories [+leggi anche:
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scheda film] di Alice Schmid, un tuffo negli abissi della mente di una donna che scopre, cinquant’anni dopo, di essere stata abusata, Neighbours [+leggi anche:
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scheda film] di Mano Khalil, che mette in scena il quotidiano di due bambini in un villaggio di frontiera fra Turchia e Siria negli anni ottanta, Le Cerveau [+leggi anche:
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scheda film], l’accattivante nuovo film di Jean-Stéphane Bron, Scent of Fear di Mirjam von Arx e Watch Over Me, l’ultimo toccante documentario di Farida Pacha.
Fra i film già confermati che competono per il Premio del pubblico troviamo: Il mio corpo [+leggi anche:
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intervista: Michele Pennetta
scheda film] di Michele Pennetta, My Little Sister [+leggi anche:
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intervista: Stéphanie Chuat e Véroniqu…
scheda film] di Stéphanie Chuat e Véronique Reymond, My Wonderful Wanda [+leggi anche:
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intervista: Bettina Oberli
scheda film] di Bettina Oberli, e Zurich Diary [+leggi anche:
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intervista: Stefan Haupt
scheda film] di Stefan Haupt. A completare la sezione Beyto [+leggi anche:
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intervista: Gitta Gsell
scheda film] di Gitta Gsell e Ale, il primo film di O’Neil Bürgi. Nomi noti anche fra i registi selezionati per il Prix de Soleure come Milo Rau e il suo The New Gospel [+leggi anche:
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intervista: Milo Rau
scheda film], o Andrea Staka e il suo Mare [+leggi anche:
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intervista: Andrea Staka
scheda film]. Selezionati per lo stesso importante premio anche L’acqua, l’insegna la sete [+leggi anche:
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scheda film] di Valerio Jalongo, già presente a Visions du réel 2020 e la prima svizzera di Farewell Paradise [+leggi anche:
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scheda film] di Sonja Wyss.
Il Premio d’onore di quest’anno va al pioniere e infaticabile sostenitore del cinema indipendente Frank Braun che, oltre a realizzare i suoi propri film ha dato anche il via al festival d’animazione Fantoche di Baden e ha lanciato il mitico ciné-club per bambini La lanterna magica.
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