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TORONTO 2020 Eventi speciali

Recensione: En route pour le milliard

di 

- Dieudo Hamadi segue con talento e rispetto le orme di un gruppo di sopravvissuti gravemente segnati dalla guerra e che chiedono riparazione. Un documentario etichettato Selezione ufficiale Cannes 2020

Recensione: En route pour le milliard

"Reclamiamo i nostri soldi insanguinati. Siamo morti per niente. Cosa abbiamo fatto per meritare questo?"; "Abbiamo esitato troppo a lungo, dobbiamo agire ora. Il viaggio sarà lungo e doloroso. Ma senza sacrificio, non otterremo mai nulla". Proiettato come evento speciale al 45° Festival di Toronto dopo aver ottenuto l’etichetta della Selezione ufficiale del 73° Festival di Cannes, En route pour le Milliard [+leggi anche:
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, il nuovo documentario di Dieudo Hamadi punta i riflettori su una tragedia dimenticata e sul coraggio di un gruppo di mutilati di guerra che intraprende un viaggio verso la capitale della Repubblica Democratica del Congo per far sentire la propria voce e il proprio diritto alla dignità e a un risarcimento. Un'odissea di cui il regista restituisce perfettamente tutta l'umanità e la dimensione di lotta di tipo Davide contro Golia, trovando la giusta distanza con i suoi personaggi (senza mai evitare la violenza visiva dei loro handicap né abusarne melodrammaticamente) e plasmando un lavoro formalmente molto elaborato nella sua apparente semplicità.

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"6.600 bombe sono cadute su di noi. La Croce Rossa ha seppellito i corpi finché non hanno saputo dove metterli. I cani hanno terminato il lavoro". Tra il 5 e il 10 giugno 2000, gli eserciti ugandese e ruandese si sono scontrati nella città congolese di Kisangani. Bilancio: migliaia di morti e feriti tra gli abitanti. 19 anni dopo, le stimmate fisiche dell'evento sono la croce quotidiana dei membri di un'associazione locale che riunisce persone mutilate, senza gambe o con un braccio solo, tutti alle prese con un'esistenza di stampelle e protesi e la sensazione di inutilità sociale rafforzata dai loro cari. Queste persone anelano a una riparazione poiché la Corte internazionale di giustizia ha ordinato all'Uganda di risarcire la città di Kisangani per un importo di $10 miliardi (tra cui $1 miliardo per sopravvissuti e vittime). Ma da 18 anni, il caso del risarcimento è sotto esame, diciamo così, nella capitale congolese.

"È ora che questa commedia finisca". I nostri (anti)eroi decidono quindi di prendere la barca e percorrere il fiume Congo per più di 1.700 chilometri per raggiungere Kinshasa e perorare di persona la loro causa. Una dozzina di donne e uomini, gravemente disabili e con mezzi finanziari molto limitati, ma dotati di un eccezionale "spirito combattivo" si lanciano nell'avventura...

Rimanendo molto vicino, empaticamente parlando, ai suoi accattivanti personaggi, pur mantenendo una distanza intima ma rispettosa, Dieudo Hamadi li accompagna nelle molteplici avventure della loro ricerca che è allo stesso tempo ingenua, tenace, struggente, ottimista e resistente. Dai pericoli della navigazione fluviale ai respingimenti alle porte dell'Assemblea nazionale e della rappresentanza dell'ONU, il regista, che filma (molto bene) lui stesso variando le fonti (laptop, drone, ecc.), si fa specchio di quella piccola luce di speranza nell'oscurità più profonda. Una simbologia che usa molto sapientemente anche riprendendo alcune scene suggestive del laboratorio teatrale dell'associazione dei mutilati, così come dà un ruolo reale ai canti che scandiscono la vita quotidiana africana e che contribuiscono a trasmettere il suo messaggio umanista. Un desiderio di giustizia che, aiutato dalla selezione di Cannes, sembra già dare i suoi frutti visto che il 7 settembre il governo congolese ha promesso 1,5 milioni di dollari per le vittime delle varie guerre inflitte a Kisangani, in particolare quella di Sei Giorni...

Prodotto dai congolesi di Kiripifilms e la società francese Les Films de l'Oeil Sauvage, coprodotto dai belgi di Néon Rouge e Al Jazeera Documentary Channel, En route pour le Milliard è venduto nel mondo da Andana Films.

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(Tradotto dal francese)

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