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GIJÓN 2020

Recensione: Marygoround

di 

- Dimenticate Steve Carell: nello strano film di Daria Woszek, c'è una nuova vergine 50enne in città, e ha oggetti devozionali per dimostrarlo

Recensione: Marygoround
Grażyna Misiorowska in Marygoround

Premiato come miglior film al Festival internazionale del cinema di Gijón (insieme a 9 fugas [+leggi anche:
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di Fon Cortizo - leggi la news), lo strano film di Daria Woszek, Marygoround [+leggi anche:
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, è riuscito a farsi largo dopo il suo trionfo al Fantasia Film Festival lo scorso settembre. È una proposta più che gradita, poiché, come la sua protagonista, è un tipo di film che di solito finisce per essere ignorato. È strano, è esagerato, non ha nulla dei tipici drammi sociali. E comincia con un esame rettale.

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Nonostante abbia creato un universo visivo abbagliante e ben meditato, dominato da toni blu scuro e oroscopi sessuali esilaranti, Woszek non si lascia prendere la mano e si mostra seriamente preoccupato per Mary, una vergine di 50 anni (interpretata dall'attrice teatrale Grażyna Misiorowska), che incontriamo appena entrata in menopausa. Si tratta di un importante cambiamento di vita e, visto che i cerotti ormonali prescritti non aiutano, la donna si comporta in modo diverso. Questa improvvisa alterazione del suo comportamento è ulteriormente influenzata dalla nipote, una giovane donna che sembra essere permanentemente drogata e con i postumi di una sbornia.

Mentre lavora in un piccolo supermercato che sembra uscito dalla Polonia comunista (ma in questo caso gli scaffali sono pieni), Mary si aggrappa a un mondo di fantasia, tra i suoi numerosi manufatti religiosi, romanzi rosa a buon mercato e carta da parati stampata. Tutto ciò non è strano, dal momento che nessuno sembra prestarle attenzione, nonostante i suoi capelli rossi incandescenti. Tra una vampata di calore e l’altra, quando anche i sacchetti congelati di verdure non riescono a darle sollievo, Mary comincia a prestare maggiore attenzione al suo corpo, riflettendo su come mettere in pratica alcuni dei suoi desideri, mentre un Jeremy Irons nudo campeggia dal suo schermo televisivo. In tutto questo si percepiscono gli echi di un approccio cattolico alla femminilità, in cui se non sei madre, moglie o amante, esisti davvero?

Alcuni elementi sono troppo “telefonati” (Maria è vergine e si circonda di statue della Vergine Maria...), e sebbene Misiorowska offra un'interpretazione convincente, non tutti sono ugualmente riusciti. Eppure, ciò che Marygoround riesce a fare è prendere una storia che potrebbe generare un migliaio di allegre commedie romantiche e capovolgerla, dimostrando che la scoperta di sé, anche erotica, può significare molte cose diverse. È come un grande "vai a farti fottere" a chiunque consideri un film sulle donne mature come "menopausale": una favola femminista che non ti aspetti.

Scritto e diretto da Daria Woszek, Marygoround è prodotto da Jan Pawlicki e Marcin Lech per Jutrzenka. Il film è coprodotto da Dagmara Molga e Jacek Szumlas per All Muses e Solopan, e supportato dal Polish Film Institute. Le vendite sono affidate a Media Luna New Films.

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(Tradotto dall'inglese)

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