My Little Sister è il grande favorito al Premio del cinema svizzero
- La Notte delle nomination ai premi fa brillare il film di Stéphanie Chuat e Véronique Reymond e Needle Park Baby di Pierre Monnard, rispettivamente sei e cinque nominations

Trasmessa in diretta streaming dalle Giornate di Soletta, la Notte delle nomination al Premio del cinema svizzero ha avuto luogo lunedì. Novità di quest’anno è la creazione di una nuova categoria (Miglior suono) che si aggiunge alle undici già esistenti. Quest’edizione dovrà invece fare a meno di quella per il Miglior interprete maschile. La ragione è il numero insufficiente di attori selezionati che l’Ufficio federale della cultura ha fissato a sei. Per i pochi fortunati ammessi non resta che aspettare l’edizione 2022 che li vedrà automaticamente iscritti al Premio del cinema svizzero.
Fra i 120 film selezionati è senza grande sorpresa My Little Sister [+leggi anche:
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intervista: Stéphanie Chuat e Véroniqu…
scheda film]. Già selezionato in numerosi festival internazionali dove ha spesso fatto colpo su pubblico e critica (si è fra l’altro aggiudicato lo Zurich Film Prize ed è stato scelto dalla Svizzera nella corsa agli Oscar), la decima collaborazione fra Stéphanie Chuat e Véronique Reymond gli permette di ottenere ben sei nomination: Miglior film, Migliore sceneggiatura, Miglior interpretazione da non protagonista (Marthe Keller), Migliore fotografia, Miglior suono e Miglior montaggio.
Un bel primato che viene quasi eguagliato da un altro film, forse più discreto ma altrettanto forte nei toni, Needle Park Baby [+leggi anche:
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scheda film] di Pierre Monnard, presentato in prima mondiale (fortunatamente ancora su grande schermo) alle Giornate di Soletta 2020. Cinque le nomination, che compete insieme a My Little Sister nelle categorie Miglior film, Miglior montaggio e Miglior sceneggiatura. È invece solo che gareggia in quella per la Migliore interpretazione femminile (Luna Mwezi e Sarah Spale).
Per aggiudicarsi il premio per il Miglior film, i due film dovranno fare i conti con due altri pesi massimi della filmografia svizzera attuale: Mare [+leggi anche:
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intervista: Andrea Staka
scheda film] di Andrea Štaka (in lizza anche per la Miglior sceneggiatura e il Miglior suono) e My Wonderful Wanda [+leggi anche:
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intervista: Bettina Oberli
scheda film] di Bettina Oberli, già selezionato, fra gli altri, a Tribeca e a Zurigo. L’altro film in lizza per lo stesso premio è Atlas [+leggi anche:
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intervista: Niccolò Castelli
scheda film] di Niccolò Castelli (film d’apertura delle Giornate di Soletta) che compete anche nella categoria Miglior fotografia.
I film che concorrono nella categoria Miglior documentario sono Nemesis [+leggi anche:
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scheda film] di Thomas Imbach, la prima mondiale di Soletta 2021 (in lizza per il Prix de Soleure) Cinq nouvelles du cerveau [+leggi anche:
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scheda film] di Jean-Stéphane Bron (che compete anche per la Miglior musica), Il mio corpo [+leggi anche:
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intervista: Michele Pennetta
scheda film] di Michele Pennetta, The New Gospel [+leggi anche:
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intervista: Milo Rau
scheda film] di Milo Rau e Saudi Runaway [+leggi anche:
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scheda film] di Susanne Regina Meurer.
Fra le giovani leve è Spagat [+leggi anche:
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intervista: Christian Johannes Koch
scheda film], primo film di Christian Johannes Koch a imporsi: Miglior interprete femminile (Rachel Braunschweig) e Miglior interpretazione da non protagonista (Masha Demiri). Una sola nomination invece per Citoyen Nobel [+leggi anche:
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scheda film] di Stéphane Goël (Miglior montaggio) e Beyto di Gitta Gsell che, grazie all’interpretazione di Dimitri Stapfer si aggiudica una nomination nella categoria Miglior interpretazione da non protagonista.
Le nomination:
Miglior film
Atlas [+leggi anche:
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intervista: Niccolò Castelli
scheda film] - Niccolò Castelli (Svizzera/Belgio/Italia)
Mare [+leggi anche:
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scheda film] - Andrea Štaka (Svizzera/Croazia)
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scheda film] - Pierre Monnard
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intervista: Stéphanie Chuat e Véroniqu…
scheda film] - Stéphanie Chuat, Véronique Reymond
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intervista: Bettina Oberli
scheda film] - Bettina Oberli
Miglior documentario
Cinq nouvelles du cerveau [+leggi anche:
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scheda film] - Jean-Stéphane Bron (Svizzera/Francia)
The New Gospel [+leggi anche:
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intervista: Milo Rau
scheda film] - Milo Rau (Germania/Svizzera)
Il mio corpo [+leggi anche:
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intervista: Michele Pennetta
scheda film] - Michele Pennetta (Svizzera/Italia)
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scheda film] - Thomas Imbach
Saudi Runaway [+leggi anche:
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scheda film] - Susanne Regina Meures
Migliore sceneggiatura
Andrea Štaka - Mare
André Küttel - Needle Park Baby
Stéphanie Chuat, Véronique Reymond - My Little Sister
Migliore interprete femminile
Rachel Braunschweig - Spagat
Luna Mwezi - Needle Park Baby
Sarah Spale - Needle Park Baby
Migliore interpretazione da non protagonista
Masha Demiri - Spagat
Marthe Keller - My Little Sister
Dimitri Stapfer - Beyto
Migliore musica da film
Christian Garcia-Gaucher - Cinq nouvelles du cerveau
Alice Schmid - Burning Memories [+leggi anche:
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scheda film]
Marcel Vaid - Not Me – A Journey With Not Vital
Migliore fotografia
Pietro Zuercher - Atlas
Benny Jaberg - Not Me – A Journey With Not Vital
Filip Zumbrunn - My Little Sister
Miglior suono
Benoît Barraud, Peter Bräker - Mare
Peter Bräker - Nemesis
Patrick Storck, Gina Keller, Jacques Kieffer - My Little Sister
Miglior montaggio
Karine Sudan - Citoyen Nobel
Sophie Blöchlinger - Needle Park Baby
Myriam Rachmuth - My Little Sister
Miglior film d’animazione
Darwin’s Notebook - Georges Schwizgebel (cortometraggio)
Écorce - Samuel Patthey, Silvain Monney (cortometraggio)
Only a Child - Simone Giampaolo (cortometraggio)
Miglior corto metraggio
The Game - Roman Hodel
Your Street - Güzin Kar
Red Ants Bite - Elene Naveriani
Trou noir - Tristan Aymon
Tuffo - Jean-Guillaume Sonnier (Svizzera/Francia)
Miglior film di diploma
Alma nel branco - Agnese Làposi
Urban Amazons - Thaïs Odermatt
We Will be The Gratest - Jelena Vujović
(Tradotto dal francese)
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