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CANNES 2002 Palmarès

Corti, vince un ungherese

di 

- Esó Után di Péter Mészáros ha conquistato la giuria presieduta da Martin Scorsese

Su una rosa di undici lavori presentati, la Palma d´oro dei cortometraggi al festival di Cannes è andata a Esó Után di Péter Mészáros. Il film di Mészáros è sicuramente risultato il lavoro più incisivo, quello più apprezzato anche dal pubblico, un´opera che nonostante la brevità, quattro minuti e mezzo, riesce ad essere intensa e toccante. Con poche immagini, ma abilmente montate, il film racconta la triste storia di una donna che scappa in bicicletta dall´uomo che l´ha picchiata e che la chiama insistentemente per farla tornare indietro. E alla fine lei cede. Non solo le immagini sono molto efficaci, ma anche i suoni, i rumori e infine la musica che chiude il corto riescono a suggerire una atmosfera cupa e disperata. Il premio della giuria ex aequo è invece stato attribuito a una simpatica animazione canadese The Stone of Folly di Jesse Rosenweet - un laboratorio in cui vengono fatti esperimenti umani viene dato l´avvio alla «riproduzione» della follia - e all´indiano A Very Very Silent Film di Manish Jha - film muto con un´unica inquadratura fissa che ci mostra l´agghiacciante quotidianità della morte lungo le strade del paese.

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