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TRANSILVANIA 2021

Recensione: #dogpoopgirl

di 

- Ispirato a eventi reali, il primo lungometraggio di Andrei Huţuleac esplora i pericoli della vergogna pubblica

Recensione: #dogpoopgirl

Dopo aver vinto il Golden George, il premio più importante, al Festival Internazionale del Cinema di Mosca nell'Aprile del 2021, il primo lungometraggio del regista rumeno Andrei Huţuleac, #dogpoopgirl [+leggi anche:
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intervista: Andrei Huţuleac
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, è stato appena presentato in anteprima nazionale nella sezione Romanian Days della ventesima edizione del Festival della Transilvania. Il film osserva in modo approfondito la società di oggi, mostrando cosa accadrebbe se le nostre reazioni aggressive ed eccessivamente categoriche in rete si verificassero nella realtà.

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La sceneggiatura, scritta da Huţuleac, si basa su uno dei primi casi di "doxing" (termine basato su "docs" che definisce l'azione di rendere pubblici i dati personali di qualcuno per esporlo alla società) che è stato ampiamente discusso dai media, mostrando i pericoli della diffamazione pubblica. Proprio come è accaduto nella realtà, la protagonista di #dogpoopgirl, Alina (un'impegnatissima Andreea Grămoşteanu), vedrà la sua vita crollare in un batter di ciglia, passando da impiegata di banca benestante a nemico pubblico dopo che il suo cane randagio appena adottato, Oscar, rigurgita del cibo sul pavimento di un vagone della metropolitana e l'incidente viene filmato e caricato in rete.

Potremmo dire che #dogpoopgirl è molto simile al film vincitore dell'Orso d'Oro alla Berlinale Bad Luck Banging or Loony Porn [+leggi anche:
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intervista: Radu Jude
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di Radu Jude (le somiglianze si estendono persino a una sequenza finale in stile fantasy), poiché entrambi i film esplorano il "tribunale online" della società moderna e la nostra ossessione nel giudicare rapidamente e inequivocabilmente gli altri in base alla loro reazione a una determinata situazione. Nel tentativo di mettere a nudo il lato negativo di questa ossessione, Huţuleac popola lo schermo con così tanti personaggi odiosi che il film stesso diventa proprio così: odioso. Ma questo non significa che non abbia molto da dire; è solo che cerca così disperatamente di essere una satira della società che finisce per perdere il suo equilibrio.

In #dogpoopgirl c'è di tutto: l'ossessione degli adolescenti per i like sui social media, autorità incompetenti, capi fastidiosi che prendono decisioni irrazionali solo per salvare la faccia, giornalisti e presentatori televisivi moralmente ambigui (lo stesso Huţuleac ne interpreta uno), influencer isterici, vicini di casa tossici, varie ossessioni dell'Europa dell'Est, artisti senza talento e così via. Le cose brutte aumentano a dismisura mentre Alina, la quale non è affatto un personaggio simpatico, affronta le conseguenze della sua disavventura.

Anche se le esagerazioni (una guardia di sicurezza della metropolitana che si dà fuoco in diretta TV?) a un certo punto non sono più gradite, #dogpoopgirl spinge efficacemente lo spettatore verso un confronto utile: siamo in qualche modo simili alla confederazione non metaforica di idioti che sfila sullo schermo e infligge colpi su colpi ad Alina? Naturalmente, ognuno ha le sue regole quando reagisce online (ad esempio, una regola - raramente infranta - dell'autore di questa recensione è quella di non fare mai un commento online che non direbbe in faccia alla persona), e #dogpoopgirl si chiede se siamo abbastanza saggi e ragionevoli su Internet. E la verità potrebbe non piacerci...

#dogpoopgirl è una produzione romena di DaKINO Production, in coproduzione con Diud.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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