20/10/2003

All'indomani della caduta del muro di Berlino e per volontà precisa dei presidenti Kohl e Mitterrand, Francia e Germania firmarono un Trattato Interstatale che stabiliva i fondamenti di un Canale Culturale Europeo. Era il 2 ottobre 1990. Successivamente altri passi vennero fatti tra le due nazioni per dare vita all'Associazione Relativa alla Televisione Europea, meglio conosciuta come ARTE.
La missione di questo canale culturale europeo era chiara: "l'obiettivo del Gruppo è di concepire, realizzare, trasmettere o far trasmettere, via satellite o attraverso altri mezzi, programmi televisivi a carattere culturale e internazionale nel senso lato, e in grado di favorire la comprensione e l'avvicinamento dei popoli in Europa". Un avvicinamento, dunque, non solo politico-economico ma anche e soprattutto culturale.

A Roma si è tenuta una tavola rotonda sul ruolo della televisione culturale in Europa. A questo incontro, organizzato dall'ufficio culturale dell'Ambasciata di Francia, dal Goethe Institut di Roma e dal FestivalTemps d'Images, era presente anche Jérome Clement, presidente di ARTE.

Clement si è soffermato sulle cause e le motivazioni che hanno reso possibile la nascita e la crescita di ARTE. "Un canale culturale come il nostro è possibile solo se c'è una precisa volontà politica. Non si può prescindere da essa se le intenzioni sono particolarmente ambiziose. Una rete culturale non deve occuparsi semplicemente di discipline artistiche, deve anzitutto mostrare curiosità per tutto ciò che è diretta espressione delle società contemporanee. ARTE ha sostenuto registi e autori di molti Paesi. Ha fornito loro i mezzi per realizzare film e documentari. Ha fatto in modo che le loro opere fossero viste ovunque. Certo, il nostro è un pubblico minoritario, ma sempre in crescita. E in futuro avremo la possibilità di una maggiore diffusione attraverso le nuove tecnologie. Intanto in Francia nel 2005 è prevista l'apertura di un canale digitale".