email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

MILLENNIUM DOCS AGAINST GRAVITY 2021

Recensione: Bucolic

di 

- Vincitore del concorso polacco al 18° Millennium Docs Gravity, il film di Karol Pałka posa uno sguardo poetico e curioso su due donne recluse

Recensione: Bucolic

Chi si aspettava che Bucolic di Karol Pałka fosse una moderna pastorale piena di sole, simpatici animali e case vintage dalle pareti bianche e pulite, potrebbe invece rimanere sorpreso. Il regista polacco, il cui film ha debuttato alla Settimana della Critica di Locarno e ha appena vinto il premio del Concorso polacco al 18° festival Millennium Docs Against Gravity, accompagna il suo pubblico in un viaggio inaspettato ed emozionante in una campagna abitata più dagli spiriti che dai vivi. La scena di apertura è girata durante il tardo autunno polacco, probabilmente la stagione più deprimente inventata dalla natura: luce fioca, nebbia, alberi spogli e due donne un po' strane che vivono relegate in vecchie stanze piene di vestiti, cani, addobbi natalizi e oggetti religiosi.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Queste due donne, Basia e sua madre Danusia, vivono lontane dal centro del villaggio, ma anche fuori dal tempo. I vicini non vanno a trovarle, solo un prete locale passa a lasciare una benedizione. Quando le donne vanno a fare la spesa, le loro piccole biciclette sono sovraccariche di cose, in modo da non dover uscire di casa troppo spesso. Danusia è una cattolica devota, eppure sente la presenza di spiriti che esulano da qualsiasi religione, mentre Basia è una donna più pratica e il suo obiettivo è quello di incontrare un uomo misterioso, Franek, con cui parla al telefono di tanto in tanto. Bucolic è, in questo senso, una storia di assenza e desiderio: sullo schermo si percepisce un'aura di perdita e dolore, quella sorta di vuoto che può essere causato solo dalla mancanza di qualcosa o qualcuno. È un sentimento molto polacco, o meglio slavo, che il regista trasmette egregiamente.

Pałka, che ha anche girato il film, offre più di una semplice osservazione: utilizza diversi obiettivi e rallenty, e aggiunge anche la musica popolare dei DakhaBrakha Specially for You, conferendo al film un'atmosfera intensa, poetica e particolare. I salici, un iconico albero polacco che ha ispirato artisti del calibro di Chopin, la nebbia e l'erba, catturati dalle riprese di Pałka, rafforzano questo strano stato d'animo. L’insieme di questi stili e atmosfere combinati rende Bucolic un racconto spirituale e mondano, pacifico e a tratti inquietante di due donne e della natura che le circonda. Per quanto Bucolic possa apparire in questa recensione un po' cupo e confuso, è in realtà una storia leggera e piacevole da seguire. La luce diretta del sole, in stile pastorale, può essere un po' accecante ma, se attenuata, offre una visione molto più chiara.

Bucolic è stato prodotto da Wajda Studio e coprodotto da EC1 Łodź - City of Culture e National Film Archive-Audiovisual Institute (PL). Taskovski si occupa delle vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Rachele Manna)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy