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INDUSTRIA / MERCATO Svizzera

I servizi di streaming dovranno contribuire al finanziamento del cinema svizzero

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- Il 4% dei ricavi realizzati in Svizzera dovrà essere reinvestito nel sostegno del cinema elvetico, che beneficerà quindi di 18 milioni di franchi supplementari

I servizi di streaming dovranno contribuire al finanziamento del cinema svizzero

Le due camere del parlamento si sono messe d’accordo decidendo di tassare i servizi di streaming stranieri, fatto già consolidato in altri paesi. Netflix, HBO, Amazon Prime o Disney + ma anche TF1 o M6 dovranno d’ora in avanti investire 4% delle loro ricette lorde percepite in Svizzera nelle produzioni cinematografiche nazionali. L’iniziativa è nata da una proposta del governo svizzero (Consiglio federale) che aveva proposto una revisione della legge sul cinema.

Tutti i fornitori che diffondono dei film e delle serie dovranno quindi investire anche nelle produzioni di registi.e.x svizzeri.e.x. Molti paesi europei hanno già messo in atto la stessa strategia ma con obblighi di investimento ben più elevati: 20% in Italia e 25% in Francia. Il budget consacrato al cinema svizzero aumenterà quindi ogni anno di 18 milioni che si aggiungeranno ai 150 milioni già elargiti dalla Confederazione.

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Il Consiglio nazionale non ha seguito le proposte di alcuni parlamentari che volevano fissare la tassa al 2% o altri che spingevano verso la creazione di collaborazioni con le piattaforme di streaming. Queste stesse piattaforme potranno dedicare, annualmente, fino a 500'000 franchi della “tassa Netflix” alla promozione pubblicitaria del cinema svizzero. Dovranno inoltre dedicare almeno 30% della loro programmazione a dei film europei. In quanto radiodiffusore pubblico e non commerciale, la SRG SSR (Società svizzera di radio e televisione) è esente dalla tassa. Tuttavia, quest’ultima deve già investire più di 30 milioni di franchi all’anno in contributi alle produzioni svizzere. Come alternativa agli investimenti necessari, le piattaforme di streaming e i diffusori privati svizzeri possono pagare un canone all’Ufficio federale della cultura (BAK).

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(Tradotto dall'inglese)

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