Recensione: Yuli - Danza e Libertà
- SAN SEBASTIÁN 2018: Icíar Bollaín dirige la biografia filmata di Carlos Acosta, senza riuscire ad andare oltre il solito ritratto di una vita diversa, senza rischi né piroette narrative
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scheda film] torna a unire le forze con il suo partner, l’irlandese-scozzese nato in India Paul Laverty (assiduo collaboratore di Ken Loach), per tradurre in immagini l'autobiografia del ballerino di origine cubana Carlos Acosta, No way home.
Sostenuta da una squadra di prima classe composta dal direttore della fotografia Alex Catalán (La isla mínima [+leggi anche:
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scheda film]), Bollaín realizza un biopic di qualità che manca però della verve, l’emozione e l’energia che sprigionano i numeri di danza che costellano la trama, interpretati da ballerini trasformati in attori per l'occasione (incluso lo stesso Acosta, che interpreta se stesso); momenti musicali e danzanti che hanno contato sulla consulenza della coreografa María Rovira: sono questi i minuti più spettacolari, emozionanti e autentici di un film che non riesce, per il resto, a trasmettere l'autenticità, la tenacia e il dolore della vita sradicata del suo protagonista.
Ed è un peccato, perché il percorso professionale ed esistenziale di Acosta contiene elementi sufficienti per essere attraente: ha sempre lottato contro suo padre per non diventare un ballerino, poiché è proprio lui che lo ha costretto a studiare danza, portandolo fuori dalle strade dell'Avana per diventare una celebrità globale. Questa ambigua, tesa e contraddittoria relazione padre-figlio, spina dorsale di Yuli, è mostrata nel film in modo così semplicistico, piatto e povero che non trasmette tutte le emozioni, la doppiezza e la complessità che richiederebbe.
Neanche la solitudine sofferta dal ballerino lontano da casa, un altro degli elementi drammatici che avrebbero potuto dare forza e sentimento a questa biografia, è riflessa sullo schermo. Per fortuna, i numeri di danza di cui sopra – che rappresentano momenti cruciali nella vita del protagonista – alzano il livello artistico, visivo ed emotivo di un film che non riesce ad elevarsi al di sopra di un cinema ben fatto e con ambizioni commerciali, ma poco sorprendente dal punto di vista cinematografico.
Yuli - Danza e Libertà è prodotto da Juan Gordon, di Morena Films, e Andrea Calderwood, di Potboiler Productions, in coproduzione con Galápagos Media, Hijo de Ogún A.I.E. (Spagna), Producciones de la 5ta Avenida e ICAIC (Cuba) e Match Factory Productions (Germania). Il film conta anche la partecipazione di BBC Films e Movistar Plus+. The Match Factory si occupa delle sue vendite internazionali. Entertainment One (eOne) lo distribuirà in Spagna, dove uscirà il 14 dicembre 2018.
(Tradotto dallo spagnolo)
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