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SAN SEBASTIAN 2021 Concorso

Recensione: As in Heaven

di 

- Un'intrepida giovane donna osserva il difficile travaglio di sua madre in questo dramma intenso della regista esordiente danese Tea Lindeburg

Recensione: As in Heaven
Flora Ofelia Hofmann Lindahl in As in Heaven

Come disse Morrissey all'apice della sua carriera musicale, prima di adottare sgradevoli posizioni di destra, “Heaven knows I’m miserable now” (Dio sa che ora sono infelice). C'è davvero qualcosa nel vivere sotto il bagliore della fede religiosa, con la sua promessa dell'aldilà e il perdono dei peccati, che fa sentire la vita ordinaria in qualche modo incompleta. Se il Signore lassù si aspetta da noi una condotta impeccabile e retta (e questo è particolarmente importante per il protestantesimo intransigente presente in questo film), i suoi fedeli vivranno la loro vita in una paranoia costante, con le conseguenze di un passo falso che aleggiano costantemente su di loro. As in Heaven, opera prima dell'emergente regista danese Tea Lindeburg, offre una risposta audace e appassionata a questo: anche se le comunità religiose come quella mostrata nel film sono ora più marginali, la dura morsa del suo complice, il patriarcato, rimane molto presente. Il film è stato recentemente proiettato in concorso al Festival di San Sebastian, dove ha particolarmente impressionato il comitato di selezione.

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Oltre ad offrire un messaggio di empowerment, Lindeburg esegue un ottimo lavoro anche in altre aree vitali. Il film mantiene un tono attentamente controllato, che all'inizio è cupo e spettrale, per poi aumentare gradualmente la tensione. L'interpretazione principale della debuttante Flora Ofelia Hofmann Lindahl è potente, ma il modo in cui Lindeburg la dirige è ancora più notevole. Inizialmente, la giovane donna è la presenza attiva che guida la storia, ma poi è costretta ad assumere il ruolo di spettatrice, virando verso un'interpretazione più interiore e reattiva. Per il resto, questo film conciso, di meno di 90 minuti, manca di un elemento o sviluppo che lo faccia sbocciare ulteriormente. È piuttosto un'immersione cruda e pessimistica nella tirannia storica, terrificante e fugace, come le visioni da cui di volta in volta viene abitato il personaggio di Lindahl.

Siamo in Fionia, un'isola danese, alla fine del XIX secolo. Lise (Lindahl) ha avuto il permesso dai suoi rigidi genitori, che sono dediti all'agricoltura, per andare a studiare in collegio; le prospettive per le donne all'epoca stavano gradualmente migliorando, e lei vuole approfittarne. Sebbene tutte le sequenze del film si sviluppino nell'atmosfera claustrofobica della fattoria, ci vengono mostrate (forse è un bene) poche sequenze sull'allevamento del bestiame o sulla mietitura del grano: As in Heaven si concentra completamente sul lavoro delle donne (in molti modi), sulle interazioni sociali e le regole imposte dal potere maschile. Sebbene la madre di Lise, Anna (Ida Cæcilie Rasmussen), abbia così tanti figli da averne quasi perso il conto (Lise è la più grande), è in stato avanzato di gravidanza, e il suo parto difficile costringe la figlia a farsi carico delle sue responsabilità familiari, impedendole di sviluppare il suo potenziale.

È un mondo superstizioso: Dio tace, sì, ma i personaggi non possono fare a meno di cercare la sua presenza in ogni cosa, in ogni filo d'erba – il loro scetticismo e la loro saggezza sono, nel caso di Lise, un baluardo sempre più fragile. Il cinema danese eccelle nel campo del dramma psicologico che coinvolge dinamiche di gruppo instabili – dalla filmografia di Thomas Vinterberg a un film spesso considerato uno dei più grandi di tutti i tempi: Ordet di Carl Theodor Dreyer, da cui Lindeburg sembra prendere in prestito parecchio. La contraddizione di As in Heaven, che è al tempo stesso desolante e ispiratrice, riesce a risolversi: le forze qui in azione, che richiedono conformismo e obbedienza, soprattutto dalle donne, hanno bisogno della sfida di Lise, anche senza indossare l'abito del puritanesimo.

As in Heaven è una produzione danese guidata da MOTOR. LevelK gestisce le vendite mondiali.

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(Tradotto dall'inglese)

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