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CINEDAYS Giornata conclusiva

I mille film del cinema europeo

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- E' il numero di pellicole che sono state mostrate ai giovani di 26 paesi per iniziativa di 600 partner che hanno aderito all'iniziativa dell'UE. Padrini della serata finale a Roma, il premio Oscar Gabriele Salvatores e il regista scozzese Peter Mullan

Video - giornata conclusiva


600 partner in 26 Paesi (il doppio dell'anno scorso) hanno lavorato assieme per mostrare ai giovani europei più di mille film. E' il bilancio della seconda edizione di Cinedays, tracciato dal Commissario Europeo alla Cultura e all'Audiovisivo Viviane Reding nel corso della serata conclusiva a Roma.
Reding ha colto l'occasione per annunciare una nuova azione del Programma Media, che entro brevissimo tempo promuoverà un meccanismo operativo per dare sostegno ai film europei nei festival che si svolgono fuori dal continente. Un pacchetto di film da promuovere sarà individuato tra le pellicole premiate dalle accademie dei rispettivi Paesi.

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"E' responsabilità della politica portare il cinema ai giovani", ha affermato il commissario europeo. "Bisogna insegnare ai ragazzi a conoscere e apprezzare il linguaggio del cinema europeo, così diverso da quello americano. Un linguaggio fatto di diversità culturale, che è la vera ricchezza dell'Europa. L'idea di Cinedays è nata a Bruxelles ma è stata realizzata da uomini e donne di tutta Europa che lavorano per il cinema". Le ha fatto eco il ministro per i Beni e le Attività Culturali italiano, Giuliano Urbani, con un appello al mondo del cinema: "aiutateci a comprendere le nostre diversità culturali, in una sfida che ci arricchisca". Urbani, presidente di turno dell’Unione Europea, ha aggiunto di aver registrato da parte dei suoi colleghi un fortissimo interesse per l'industria cinematografica. "Dobbiamo scambiarci esperienze, provocazioni, con l'obiettivo di far meglio. E senza il cinema, che ha il dono di avvicinare le culture, questo non sarebbe possibile".

Padrini della serata, il premio Oscar italiano Gabriele Salvatores, il regista e attore Peter Mullan e l'attrice spagnola Assumpta Serna. Per Mullan, se i film hollywoodiani dividono i personaggi tra buoni e cattivi, il cinema europeo deve invece continuare a cercare la verità e non il profitto. "E' vero - aggiunge Salvatores - il nostro sguardo è diverso, la prerogativa del nostro cinema è di avere lo spazio per pensare".

Leggi il programma della serata.

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