email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VIENNALE 2021

Recensione: Beatrix

di 

- Il film d'esordio molto particolare di Milena Czernovsky e Lilith Kraxner sfuma ulteriormente il confine tra documentario e cinema di finzione

Recensione: Beatrix
Eva Sommer in Beatrix

Negli ultimi anni, il confine tra documentario e cinema di finzione si è fatto sempre più labile. Il lungometraggio d’esordio di Milena Czernovsky e Lilith Kraxner, Beatrix, rappresenta senza dubbio un ulteriore passo in questa direzione. Dopo l’anteprima mondiale al FIDMarseille a luglio, il film è appena stato presentato in anteprima nazionale in occasione della Viennale.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Incontriamo la nostra protagonista, interpretata dall’attrice esordiente Eva Sommer, mentre trascorre del tempo in casa da sola. Non vengono date altre informazioni sul contesto, ma una cosa è certa: la casa non è (o almeno, non era) sua, poiché i mobili che vi sono stati lasciati e lo stile dell'arredamento suggeriscono che il precedente inquilino era molto più anziano. Beatrix, pian piano, si ambienta, impara a capire cosa va dove, dà da mangiare al gatto randagio che passa di lì e si stende sull’enorme palla di plastica in giardino. Di tanto in tanto parla al telefono, invita gli amici per cena, il suo fidanzato (per così dire) va a trovarla. A un certo punto, decide di cambiare aspetto e di affittare la stanza degli ospiti.

Se si potesse riassumere in una parola l’essenza della trama di Beatrix, sarebbe “ordinarietà”. Ogni minima azione della protagonista è ordinaria, persino banale. Tuttavia, emerge chiaramente che sta attraversando un momento cruciale: qualsiasi esso sia (non lo scopriremo mai), è doloroso e, probabilmente, transitorio, ma lei ci si trova in mezzo e lo vive fino in fondo. C’è sicuramente qualcosa che deve affrontare o capire, e non è chiaro se si renda conto di cosa si tratti. In questo modo, Beatrix si rivela simile a ognuno di noi durante quei periodi che consideriamo fondamentali nella nostra vita.

C’è una tendenza a concentrarsi sulla “veridicità” di alcuni tipi di film di finzione, e Beatrix è sicuramente uno di essi. Si possono notare dei parallelismi con il movimento mumblecore, ma con una differenza cruciale: per la maggior parte del tempo la protagonista è in scena da sola, senza parlare né “mormorare” molto [N.d.T. “mormorare” è la traduzione del verbo inglese “to mumble”, da cui nasce il movimento mumblecore]. La scelta di un’attrice non professionista (Sommer proviene dal mondo della performance-art) nel ruolo della protagonista evidenzia quel senso di sincerità, e la sua performance è molto coraggiosa: è vicina a metterci tutta se stessa, adattandosi piuttosto bene all’intenzione del film.

Anche dal punto di vista tecnico, Beatrix si presenta come un film ispirato, ma ben studiato. La fotografia analogica in 16 mm di Antonia de la Luz Kašik conferisce al film un senso di calore e naturalezza, le lunghe scene riprese in maniera statica e da varie distanze rappresentano una forma di ozio che può essere idilliaco o stressante, mentre gli schermi neri che Czernovsky e Kraxner hanno inserito nel processo di montaggio (di cui si sono occupate loro stesse) fungono da marcatori che separano le fasi della storia sullo schermo e anche le fasi di ciò che la protagonista sta vivendo. Nel bene e nel male, Beatrix è un esordio cinematografico molto particolare di due artiste che hanno indubbiamente dimostrato di avere quella che si potrebbe definire una "voce".

Beatrix è prodotto dalle stesse Milena Czernovsky e Lilith Kraxner, con l’aiuto della direttrice di produzione Lara Bellon. La compagnia austriaca sixpackfilm si occupa sia della distribuzione sul territorio nazionale che delle vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Gloria Alligri)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy