Un'annata di transizione
Vittoria europea per la difesa della diversità culturale e nuova tranquillità sul fronte dei finanziamenti legati a Canal +. Il tradizionale appuntamento dei protagonisti della produzione francese, la 13ma edizione degli Incontri Cinematografici di Beaune organizzati in Borgogna dal 23 al 26 ottobre dall’ ARP (Autori-Registi-Produttori) hanno approfittato di questa atmosfera di transizione per esplorare e analizzare le numerose contraddizioni dell’avvenire del digitale e dell’ampliamento dell’Europa, che porta tanto potenziale positivo quanto negativo.
Negli scontri in favore della diversità culturale, i professionisti francesi hanno accolto calorosamente la Commissaria europea della cultura Viviane Reding. Quest’ultima, insieme al ministro della cultura Jean Jacques Aillagon, il percorso del principio della diversità culturale nel progetto di Costituzione Europea e il debutto positivo dei lavori all’Unesco, intesi a stabilire una norma internazionale sulla questione senza passare per l’OMC. Sostenendo la tesi di un controllo attento, poiché “gli americani cominciano a svegliarsi”, Viviane Reding ha sottolineato la necessità di “andare oltre l’aiuto europeo al film” e migliorare la circolazione delle opere, annunciando altresì che prima della fine del suo mandato intende “dare una sicurezza giuridica al cinema per i gli anni a venire”, in particolare nell’ambito dei sostegni nazionali alla produzione, appoggiandosi sulla comprensione del suo omologo europeo incaricato della Concorrenza, Mario Monti.
Introdotte dal regista Alain Corneau, presidente degli incontri, le tavole rotonde sul tema dei DVD, dell’esercizio del digitale e dell’ampliamento dell’UE (che presto saranno oggetto di un dossier completo di Cineuropa) hanno permesso di misurare la crescente complessità dell’ambito cinematografico. Secondo il cineasta, le sfide possono stimolare l’Europa della diversità quanto affrontare il digitale, “il Terminator dell’audiovisivo di massa”. Un’opinione condivisa dall’Arp al termine dei dibattiti che nel comunicato finale ha mostrato preoccupazione per il naufragio delle cinematografie dell’Est e chiedendo che dopo il 2006 un nuovo Programma Media tenga conto delle necessità di questi paesi e che la Francia consideri nuovamente la realizzazione di un fondo di sostegno specifico destinato a loro, come ne esistevano all’inizio degli anni ’90. Nell’ambito dell’esercizio digitale, i cineasti dell’ARP hanno fatto presente le loro inquietudini di fronte ai “rischi di uniformità legati alle nuove tecnologie e chiedendo l’organizzazione di strumenti di normalizzazione e di regolarizzazione”.
(Tradotto dal francese)
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.