05/06/2002 - Il black-out dell´informazione nel paese scandinavo rischia di tramutare in un flop l´uscita del film più atteso della stagione

Il primo black out totale dell´informazione in cinquant´anni di storia norvegese è già di per sé un evento traumatico, ma per l´industria cinematografica nazionale rischia di diventare un vero e proprio disastro. Una delle produzioni più ambiziose della stagione, Most People Live in China, la cui uscita è prevista per il 7 giugno, rischia infatti di arrivare nelle sale senza copertura mediatica. Il film, una satira politica con un cast che raggruppa tutti i volti più noti del mondo dello spettacolo e della cultura norvegesi, avrebbe dovuto scalare il box-office. Ma di fronte a uno sciopero a oltranza che coinvolge 3.300 giornalisti di 130 testate, produzione e distribuzione di Most People Live in China temono che sarà difficile creare il giusto attenzione intorno al film. E non basta: lo sciopero potrebbe danneggiare anche altri film in distribuzione nei prossimi giorni, e tutto questo proprio nell´anno in cui i distributori locali hanno deciso un piano di uscite ricco di titoli di richiamo (SpiderMan, Blade 2) allo scopo di risollevare le presenze in sala durante il periodo estivo.