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BERLINALE 2022 Berlinale Special

Recensione: À propos de Joan

di 

- BERLINALE 2022: Isabelle Huppert naviga tra i misteri romantici e ambigui della memoria tessuti in strati aggrovigliati da Laurent Larivière

Recensione: À propos de Joan
Isabelle Huppert in À propos de Joan

“Ti aiuterà a creare ricordi” – “È chiuso” – “Non ti ricordi? È una maniglia rovesciata. Devi girarla dall'altra parte”. Ma a quanto pare, la porta del giardino dei ricordi si rifiuta di aprirsi e la chiave di questo luogo della memoria non è più dove pensavamo di averla nascosta. Perché è nei meandri della memoria, attraverso un sofisticato e formalmente diversificato sistema di flashback che ricostruiscono la vita della sua protagonista, che Laurent Larivière ci immerge in À propos de Joan [+leggi anche:
trailer
intervista: Laurent Larivière
scheda film
]
, presentato in proiezione speciale di gala alla 72ma Berlinale. Il festival tedesco consegnerà anche un Orso d'oro alla carriera quest'anno all'attrice protagonista del film, l'icona Isabelle Huppert. Ma, per uno scherzo del destino, la star francese ha contratto il Covid e si è trovata costretta a cancellare il suo viaggio a Berlino all'ultimo minuto, provocando un'assenza che sembra un'eco lontana del film stesso, che non va mai dove ti aspetti veramente e dove le immagini appaiono e scompaiono improvvisamente, proprio come in un sogno.

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È notte, siamo in viaggio, piove e Joan Verra (Huppert) è al volante, racconta la sua storia e ricorda. In gioventù si innamora a prima vista (l'eroina a quel tempo è interpretata da Freya Mavor) del borseggiatore irlandese Doug (Éanna Hardwicke), un romantico idillio che la vede finire dentro le quattro mura di una prigione prima di tornare in Francia, incinta e ad affrontare una vita da madre single e non sposata. Alcuni anni dopo, sua madre (Florence Loiret Caille in un piccolo ma sorprendente ruolo di ispirazione giapponese) decide di abbandonare la sua famiglia. Ora editrice, Joan prende in simpatia il romanziere tedesco anticonformista Tim (Lars Eidinger). Nel frattempo, il suo unico amato figlio Nathan (interpretato in successione da Louis Broust, Dimitri Doré e Swann Arlaud) cresce. E c'è anche un incontro a sorpresa con l'ormai anziano Doug, perché i sentimenti non hanno età nei ricordi che riaffiorano e ne nascondono altri... Ma sono tutti fedeli alla realtà?

Giocando con gli strati temporali (su una sceneggiatura scritta dal regista insieme a François Decodts), À propos de Joan è un'opera molto più curiosa di quanto il suo aspetto inizialmente "convenzionale" ci farebbe credere. Indulgendo in numerose incursioni oniriche altamente audaci e viaggiando dalla costa irlandese alla campagna francese, passando per Parigi e Colonia, il film si rivela uno strano e interessante cocktail di generi e toni. Isabelle Huppert sostiene facilmente il film con il suo solito carisma, ma il concetto che guida la narrazione (la memoria e la ricostruzione dei ricordi) altera il flusso naturale della storia, con colpi di scena che arrivano dal nulla come caduti dalle pagine di un libro. Ovviamente, visto che la protagonista è un’editrice, il cerchio si chiude (attraverso una struttura ben definita che prevede diversi tipi di ripetizione e relativo distanziamento emotivo) e, in un certo senso, il film soddisfa il suo obiettivo di riflettere i misteri complessi del ciclo della vita. Ma spesso lascia anche gli spettatori dall'altra parte del vetro.

Prodotto dalla società parigina 2.4.7. Films, À propos de Joan è coprodotto dai tedeschi di Gifted Films West e gli irlandesi di Blinder Films Limited. Le vendite internazionali sono guidate da Playtime.

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(Tradotto dal francese)


Photogallery 15/02/2022: Berlinale 2022 - À propos de Joan

22 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Laurent Larivière, Freya Mavor, Lars Eidinger
© 2022 Fabrizio de Gennaro & Dario Caruso for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it, dario-caruso.fr, @studio.photo.dar, Dario Caruso

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