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VILNIUS 2022

Recensione: Everything Will Change

di 

- Il secondo lungometraggio di Marten Persiel è un interessante esperimento cinematografico che combina elementi di fantascienza distopica e di documentario militante

Recensione: Everything Will Change

Una breve serie di inquietanti titoli di giornale che abbracciano i prossimi tre decenni e che documentano l'impatto devastante dell'umanità sul clima e sulla natura apre il secondo film di Marten Persiel, Everything Will Change [+leggi anche:
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scheda film
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. Presentato in anteprima al Festival di Zurigo e vincitore del Premio del Pubblico per il miglior lungometraggio di finzione al Premio Max Ophüls, questo avvincente racconto è uno dei titoli che partecipano alla sezione Panorama del Festival internazionale del film di Vilnius di quest'anno (24 marzo - 3aprile).

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Siamo nel 2054 e le cose sono chiaramente andate storte. La vegetazione e il terreno si colorano di innaturali sfumature di rosso e grigio, la popolazione affronta diverse pandemie e le loro ondate ripetute – con molti che vivono in isolamento, per scelta o per la crescente paranoia – e i deep fake sono così diffusi che nessuno crede più a niente. In questa società, infatti, le immagini sono considerate semplici oggetti di conforto da sperimentare attraverso ologrammi o sofisticati chip retinici. L'intera storia è divisa in diversi capitoli, narrati da un'anziana signora sconosciuta (Jacqueline Chan) che occasionalmente viene vista sfogliare le pagine di un libro. Non sappiamo chi sia, né dove o quando racconta questa storia, ma poco importa. Invece, conosciamo i protagonisti del suo racconto: un gruppo di tre persone sulla ventina che condividono un appartamento, Fini (Paul G. Raymond), Cherry (Jessamine-Bliss Bell) e Ben (Noah Saavedra). Un misterioso incontro con un'anziana donna di nome Elisabeth (Vibeke Hastrup) costringerà Fini e Ben – e più tardi anche Cherry – a intraprendere un viaggio per scoprire la verità sul passato della Terra e la bellezza da tempo perduta della natura.

A questo punto, Persiel sorprende abilmente gli spettatori: quella che sembra la premessa di un film di fantascienza grazioso e, forse, anche non troppo nuovo, si trasforma in un documentario informativo e avvincente sulle sfide poste dal cambiamento climatico. Elisabeth porta Fini e Ben "all'Arca", un luogo dove la verità e la storia vengono preservate grazie al lavoro instancabile di molti scienziati. Ma questi scienziati (ad eccezione di Wim Wenders, uno dei sostenitori dei progetti, che qui recita in un cameo) sono veri studiosi ed esperti che ci mettono in guardia, attraverso Fini e Ben, sulle tragedie del presente adottando una credibile punto di vista futuro.

La trama di finzione diventa sempre più sottile e le teste parlanti degli scienziati insieme ai pertinenti filmati d'archivio prendono il centro della scena. Anche se lo scopo principale di questo lavoro è ovviamente quello di sensibilizzare, insegnare e informare, rimane una grande cura nella realizzazione dei segmenti di fantasia, caratterizzati in particolare dall'elegante scenografia "cyberpunk" di Sebastian Soukup e dalla fotografia eccellente e iper satura di Felix Leiberg.

Siamo ancora in tempo per riscrivere la storia e cambiare quei titoli terrificanti mostrati all’inizio del film? Cosa dobbiamo fare per fermare questa catastrofe imminente? La sequenza finale fornirà alcune risposte, ma porrà anche altre domande. Nel complesso, il film di Persiel è una visione significativa e necessaria poiché si discosta, almeno in parte, dalle strutture classiche e dalle scelte stilistiche fatte da altri documentari ambientali, spingendo lo spettatore a provare autentici sentimenti di angoscia e disincanto.

Everything Will Change è una coproduzione tedesco-olandese guidata da Flare Film, Windmill Film, Rundfunk Berlin-Brandenburg – RBB, NDR – Norddeutscher Rundfunk, BR Bayerischer Rundfunk, KRO-NCRV, e ARTE Deutschland. Farbfilm Verleih GmBH si occupa della sua distribuzione.

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(Tradotto dall'inglese)

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