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CPH:DOX 2022

Recensione: Outside

di 

- Il primo potente e struggente lungometraggio della regista ucraina Olha Zhurba, ci conduce per mano tra le rovine di un’esistenza stroncata sul nascere

Recensione: Outside

Presentato in prima mondiale al CPH:DOX (Competizione internazionale documentari), Outside della regista ucraina Olha Zhurba cerca di ricostruire attraverso sfuggenti e volutamente fragili documenti filmici la vita di un bambino ormai adulto, Roma, relegato ai margini dell’umanità da una società che non lo considera degno di esistere. In vagabondaggio perenne, Roma tenta di sopravvivere ad un’esistenza che si è imposta a lui con violenta prepotenza. Diventato fantasma tra i fantasmi, presenza invisibile che si aggira ai limiti di una società che l’ha etichettato dalla nascita come cittadino di seconda categoria, il protagonista di Outside ci racconta con coraggio e una dignità rara, il suo quotidiano disperato, gli ultimi rimasugli di un’infanzia negata e di una vita da adulto marcata dal rigetto e dalla violenza.

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Coprodotto tra Ucraina, Danimarca e Paesi Bassi, Outside è il primo lungometraggio di Olha Zhurba, regista che si era già fatta notare da pubblico e critica grazie al suo cortometraggio di Dad’s Sneakers, selezionato al Locarno Film Festival 2021. Grazie allo sguardo al contempo lucido ed empatico di Olha Zhurba, Roma sembra riacquistare quella dignità che la società gli ha rubato, quella piccola ma indispensabile dose di umanità che gli permette di esistere malgrado tutto. La voce di Roma, i suoi pensieri ma anche e soprattutto la forza disperata di un corpo che diventa adulto senza essere stato bambino, si impossessano delle immagini, le abitano in ogni istante come una rivincita su di una vita che non è mai veramente cominciata.

Durante la Rivoluzione ucraina del 2014, il tredicenne Roma si intrufola tra le linee di fronte di una Kiev in guerra lanciando pietre e bombe Molotov. Il ragazzino diventerà ben presto un viso noto e una sorta di mascotte della rivoluzione in corso ma dietro l’uniforme di facciata si nasconde un essere spaventato cresciuto in orfanotrofio che nel giro di cinque anni si troverà a vivere per strada, abbandonato da un sistema che non intende più occuparsene. Ormai maggiorenne, Roma si ritroverà a vivere con il suo fratello maggiore, un “criminale” che cerca come lui di sopravvivere ai margini di una società che osserva senza farne parte. Spaventati da una convivenza inaspettata che affrontano ognuno a modo proprio: Roma perso in paradisi artificiali e il fratello indossando la maschera di una mascolinità grottesca e disperata, i due giovani si ritroveranno a fare i conti con la realtà di una vita costruita sulle ceneri di un passato marcato dalla violenza.

Attraverso conversazioni telefoniche tra Roma e la regista (accompagnate da uno schermo nero che sembra incarnare l’identità negata del protagonista), video a circuito chiuso e sette anni di immagini di archivio durante i quali Olha Zhurba ha seguito le sue peripezie tra dipendenze (la droga sembra sostituire il latte materno) e traumi, Outside ci racconta la storia di un essere umano al quale è stata strappata via la propria identità, un animale randagio in fuga perenne che non ha il diritto ad un rifugio, nemmeno provvisorio.

Le immagini, di una potenza e una verità rare, ancora più significative vista la situazione terribile che sta vivendo attualmente l’Ucraina, accompagnano Roma nel suo pellegrinaggio perenne verso una salvezza che si trasforma sempre più in chimera. Sorta di viaggio dantesco che non prevede però l’arrivo in Paradiso, Outside ci mostra il rovescio della medaglia di una vita alla quale è stata negata qualsiasi forma di affetto e solidarietà, una vita che costringe il protagonista, come nella scena finale del film, ad osservare il mondo attraverso un vetro. Come ricordato da Roma “l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è di una famiglia”, una frase in apparenza banale che nasconde però una verità profonda, un grido disperato di un essere umano che rivendica il diritto di amare e di essere amato, malgrado tutto.

Outside è prodotto da Moon Man (Ucraina), Final Cut for Real (Danimarca) e Tangerine Tree (Paesi Bassi). Le vendite all’internazionale sono affidate a Deckert Distribution.

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