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VILNIUS 2022

Recensione: The Balcony Movie

di 

- Il documentario di Paweł Łoziński mostra le conversazioni che intrattiene con i passanti mentre li filma dal balcone del suo appartamento a Varsavia

Recensione: The Balcony Movie

Il nuovo documentario di Paweł Łoziński, The Balcony Movie [+leggi anche:
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, è esattamente quello che suggerisce il titolo. Il lungometraggio, presentato in anteprima alla Settimana della Critica di Locarno lo scorso anno e ora proiettato nella sezione Master del Festival internazionale del cinema di Vilnius (24 marzo - 3 aprile), è un viaggio di 100 minuti che racconta le numerose conversazioni che il regista intrattiene con le persone che passano per strada sotto il suo appartamento a Varsavia.

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Spesso il regista dichiara apertamente il suo intento, che è quello di fare “un film [girato] dal suo balcone”, dove il film rappresenta “una sorta di metafora della vita”, in cui ha bisogno di trovare il suo eroe. Questo obiettivo è vago come le conversazioni che ha con i passanti, specialmente quelle con estranei. A volte, vediamo semplicemente quanto siano imbarazzati e quanto siano riluttanti a essere ripresi da un uomo che punta loro la telecamera dall'alto, all'improvviso. In altri momenti, ci capita di vedere soggetti più giocosi – come bambini o anziane signore – che sono più disposti a interagire. Infine, alcuni altri – come uno dei suoi vicini – non vedono l'ora di recitare nel suo film.

La maggior parte di questi soggetti vanno e vengono senza lasciare allo spettatore un'impressione duratura. Due soggetti, tuttavia, si distinguono dalla massa, poiché vengono ripresi ripetutamente nel corso del film e sembrano rivelare al pubblico più retroscena del loro passato. Il primo è Robert, un ex detenuto sulla quarantina che, dopo qualche tempo, afferma di avere un lavoro onesto, ma lotta ancora per condurre una vita dignitosa e avere un tetto sopra la testa. La seconda è una dolce e anziana signora il cui marito, Andrzej, è morto 13 anni prima. La donna si rammarica di non aver dimostrato abbastanza amore al suo uomo e saluta il regista in francese dicendo: "À bientôt!".

Un'altra signora anziana è spesso vista spazzare e usare il tosaerba. La sua presenza è ricorrente e sembra segnare vagamente il passare del tempo, mentre attraversiamo le quattro stagioni dell'anno (anche se quasi due terzi del film si svolgono in estate).

La telecamera si muove molto poco, spesso puntando verso il basso e riprendendo le persone che passano accanto alla recinzione che divide il cortile dell'edificio dal marciapiede. Non riusciamo mai a vedere correttamente cosa c'è davanti al marciapiede (fino alla fine) e abbiamo solo alcuni rapidi scorci dei lati sinistro e destro della scena.

La mancanza di dinamismo, la difficoltà di sviluppare trame forti, l'assenza di un finale particolarmente gratificante e la natura altamente casuale dei dialoghi rendono il risultato finale piuttosto goffo. Forse un corto o un mediometraggio di questo tipo avrebbe potuto essere un esercizio documentaristico abbastanza interessante, ma The Balcony Movie è in definitiva un esperimento cinematografico che dimostra quanto sia difficile lasciare che le cose accadano davanti alla propria dimora, semplicemente osservando e sperando che qualcosa di rivoluzionario possa avvenire da un momento all'altro. E in effetti, succede davvero poco. La partitura strumentale ultra malinconica di Jan Duszyński non apporta alcun valore aggiunto e sembra un po' troppo cupa per un film basato prevalentemente su conversazioni spensierate.

The Balcony Movie è una produzione polacca guidata da HBO Poland e Łoziński Production.

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(Tradotto dall'inglese)

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