Recensione: Ámame
- Impossibile non amare l'attore argentino Leonardo Sbaraglia dopo aver costruito in modo così credibile questo straziante ritratto di un essere alla deriva, che affoga nelle sue carenze affettive

Leonardo Sbaraglia può iniziare già a liberare un ripiano a casa sua, perché nei prossimi mesi lo riempirà di trofei. L’attore ha vinto pochi giorni fa la Biznaga de Plata per la miglior interpretazione maschile al 25° Festival de Malaga (leggi la news), ma questo potrebbe essere solo l'inizio di una valanga di riconoscimenti a venire. Perché il suo lavoro in Ámame, il secondo lungometraggio di Leonardo Brzezicki, è semplicemente sbalorditivo.
Il nudo integrale del protagonista – mentre intona la triste ballata "Careless Whisper" di George Michael a bordo piscina – potrà anche essere pubblicizzato come uno dei colpi d’effetto di Ámame, ma questa prova fisica non ha lo stesso impatto delle transizioni emotive e facciali dell’attore che, con la stessa convinzione e lo stesso talento, sa trasmettere sullo schermo desolazione, sballo, disorientamento, follia e disperazione.
Un racconto fatto interamente di sguardi e gesti, sempre consegnati alla perfezione, per cogliere la spirale discendente del tormentato, sensibile e contraddittorio Santiago, che "come una vacca senza campanaccio" – così Chus Lampreave descriveva sua figlia in Il fiore del mio segreto – si perde nella notte e nelle prime ore del mattino di Buenos Aires e Rio de Janeiro in cerca di affetto: perché il suo è un cuore errante (Errante corazón è il titolo di questo stesso lungometraggio in Argentina).
Sbaraglia qui torna a dar vita sullo schermo (lo ha fatto anche in teatro) a un uomo gay, come in Plata quemada e Dolor y gloria [+leggi anche:
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scheda film], solo che ora è anche padre di un'adolescente (Miranda de la Serna) prossima a lasciare il nido. Questo addio imminente è l'innesco che spingerà questo chef di successo a errare tra ex amanti, sesso a tre e orge, cercando di colmare il suo vuoto sentimentale.
È vero che questo film intenso, agghiacciante e frenetico di Brzezicki non è particolarmente originale quando si tratta di mostrare come un essere umano possa sfiorare gli abissi dell'autodistruzione (Via da Las Vegas, L’importante è amare, In cerca di Mr. Goodbar e L’uomo ferito sono sicuramente tra i drammi preferiti dal regista); è vero anche che qualche personaggio può risultare esageratamente disturbato o stridente, ma il suo interprete principale, che porta sulle spalle tutto il peso della storia, compie un miracolo: il pubblico non smette mai di provare interesse per questo animale romantico, solitario e ferito nella sua struggente e ansiosa avventura esistenziale, in cui flirta con l’idea del suicidio, con la violenza machista e il chemsex.
Ámame, nel cui cast figura anche Eva Llorach, è una coproduzione tra Argentina, Spagna, Brasile, Olanda e Cile delle compagnie Ruda Cine, Keplerfilm, RT Features, Quijote Films e Vértigo Films, in arrivo sugli schermi spagnoli venerdì 1° aprile distribuito da Vértigo Films.
(Tradotto dallo spagnolo)
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