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LOVERS 2022 Lovers Goes Industry

REPORT: Lovers Goes Industry 2022

- Abbiamo incontrato gli autori dei progetti di film a tematiche LGBTQIA+ che sono stati presentati a produttori, programmatori di festival, agenti di vendita

REPORT: Lovers Goes Industry 2022
Un'immagine promozionale di Orpheus, progetto di Stéphane Riethauser selezionato all'evento (© Norbert Bisky/Luna Films/Lambda Prod)

Nove progetti, di cui quattro lungometraggi, quattro corti e una serie tv, sono stati presentati sabato 30 aprile a Torino durante la sessione finale del Lovers Goes Industry 2022, forum per il networking di chi opera nel settore LGBTQIA+ dell'industria cinematografica, tenutosi in parallelo con la 37ma edizione del Lovers Film Festival. Cineuropa ne ha selezionati alcuni e ha raccolto le reazioni di registi e produttori al termine dei pitch e incontri one on one.

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Orpheus - Stéphane Riethauser (Svizzera)

Il giovane Leo viene assunto per ballare Orfeo all'opera e si innamora del famoso coreografo Matthias Stern. Prodotto dalla Luna Films di Ginevra, Orpheus è un dramma intimo che celebra i misteri dell’amore. Stéphane Riethauser, accompagnato dalla produttrice Véronique Vergari, afferma che il Lovers Goes Industry “ci ha dato l'opportunità di incontrare faccia a faccia persone chiave del settore, produttori, programmatori di festival, agenti di vendita, e ascoltare le loro critiche, trarre vantaggio dalla loro esperienza. Nel complesso ci ha aiutato ad andare avanti con lo sviluppo del nostro progetto”.

Carmine - Canto di strada - Andrea Grasselli (Italia/Olanda)

Le personalità di Armandə, fotografo e sex worker travestito, dialogano con il suo passato e il cambiamento del quartiere del Carmine a Brescia, immergendo il pubblico nella fluidità di genere e nella comunità. Il documentario di Andrea Grasselli è prodotto da Malfé Film e Onira con la collaborazione del Collective OmVideo. “Ho avuto la possibilità - dice il regista - di confrontarmi con persone preparate e competenti sia durante il pitch sia nei vari one-to-one. Il film documentario ora è in fase di riscrittura. Consideravo la mia partecipazione al Lovers Goes Industry un crash test del progetto, e direi che la prova è stata superata. Con Malfé e Onira abbiamo avuto modo di ampliare i contatti distributivi per il futuro del documentario”.

The Invisibles - Ricky Mastro (Brasile)

The Invisibles è una storia vivace e appassionata di giovani amori in Brasile, che mette in luce la comunità giovanile LGBTQIA+ nata con l'HIV durante un'opprimente e sudata ondata di caldo estivo. Per Ricky Mastro è la seconda volta al Lovers Goes Industry, dopo aver portato nel 2018 il suo cortometraggio 7 minutes. “Léon Diana e io siamo contenti di essere qui con il nostro nuovo progetto, prodotto da Daniel Van Hoogstraten con Syndrome Films, uno dei produttori di Diamantino [+leggi anche:
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(Grand Prix alla Semaine de la Critique di Cannes 2018). Siamo nella fase di sviluppo, quindi questo tipo di evento ci dà la sensazione che il progetto sia vivo. Come registi abbiamo apprezzato l'opportunità di scambiare con possibili co-produttori, programmatori di festival, agenti di vendita e colleghi le loro impressioni sul film. Ancora una volta, Torino è un passo avanti e fa quello che dovrebbero fare tutti i festival LGBTQIA+: crea opportunità per produttori e registi di mostrare il proprio lavoro prima ancora di arrivare sullo schermo”.

Tutti uccidono - Francesco Puppini (Italy) (cortometraggio)

Quando Giacomo torna nella sua città natale italiana per il funerale del fratello assassinato, un moto di discriminazione omofoba fa esplodere i peggiori istinti della sua ex comunità. Creare una storia non è semplice, raccontarla ancora meno”, spiega il regista del film Francesco Puppini prodotto da Dispàrte. “Ma Lovers Goes Industry mi ha aiutato a superare anche questo difficile scoglio in un ambiente informale, sicuro e raccolto”.

O Pomar (The Orchard) - Ana Manana e Joana Lourenço (Portogallo) (cortometraggio)

Ovest, fine estate. Laura lavora alla raccolta delle pere, un'azienda di famiglia. Nel pomeriggio, Carol arriva al villaggio per trascorrere alcuni dei suoi giorni di vacanza con le sue amiche. Quella notte, quando Laura li sorprende a rubare pere da uno dei frutteti di suo padre, viene affrontata dalla sua amica riguardo al suo vero intento. Il film è prodotto da Playground. Per Ana Manana e Joana Lourenço, registe di Lisbona, “partecipare con il nostro O Pomar significa molto per noi, non solo perché è una tematica portoghese poco conosciuta nel cinema del nostro paese - la raccolta delle pere e il suo ambiente sociale - ma ci permette anche di catapultarci come registe internazionali in una comunità LGBTQIA+, anche se inclusiva, ma non sempre ben rappresentata dalle donne”.

Everybody’s Got To Love Sometimes - Sein Lyan Tun (Myanmar) (cortometraggio)

Phyo, gay birmano di 30 anni, è appena arrivato a Parigi e sta preparando la procedura di immigrazione. Phyo cerca di superare il trauma di essere stato abusato sessualmente cercando l’intimità. "Ho acquisito fiducia nel mio progetto di cortometraggio dopo aver avuto un incontro individuale con gli esperti”, spiega il regista birmano basato a Parigi Sein Lyan Tun del suo film prodotto dalla francese Angele De Lorme e l’indonesiano John Badalu con Panorama Production. “Spero davvero di poter ottenere supporto o collaborazione in seguito, per realizzare un film”.

Gli altri progetti selezionati sono il lungometraggio El Hincha (Prodigal Son) di Renzo Cozza (Argentina), il cortometraggio Phuc Sinh (Resurrection) by Duc Doan (Vietnam) e la serie tv Tales of Tea, di Erich Rettstadt (Taiwan/Stati Uniti). Tutta l’informazione sui progetti, qui.

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