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FILM / RECENSIONI Germania

Recensione: Whispers of War

di 

- Florian Hoffmann combina immagini documentarie della guerra con una finzione che affronta questioni come il lutto, la disinformazione e la manipolazione dei media

Recensione: Whispers of War
Hadi Khanjanpour in Whispers of War

Mercoledì scorso, 8 giugno, si è aperta la 24ma edizione di German Film Fest Madrid (leggi la news) con Whispers of War [+leggi anche:
intervista: Florian Hoffmann
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, il primo lungometraggio di finzione di Florian Hoffman, presente all'evento spagnolo per introdurre il film e poi discuterne con il pubblico, interessato alle questioni ivi sollevate.

Partendo dal proprio rapporto personale con i curdi in esilio in Germania, Hoffmann espone diversi conflitti che toccano il suo personaggio centrale, Khalil (interpretato da Hadi Khanjanpour), un insegnante a Berlino che ha perso la sua famiglia negli scontri con la Turchia e che non accetta la morte della sorella, di cui non ha assoluta certezza. Di fatto, un giorno crede di scoprirla viva in alcune immagini sui social network, entrando in un drammatico circolo vizioso che lo porterà a oltrepassare diverse linee pericolose.

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Una di queste – prestando poca attenzione all'avvertimento di qualcuno che gli consiglia di “non lasciare che la guerra ti contamini” – è il suo coinvolgimento in un conflitto che lo metterà a confronto con conoscenti e parenti. La tensione del film aumenta mentre il personaggio si infiltra anche, dalla sua distanza e impotenza, in un altro campo difficile: la (dis)informazione e la sua manipolazione.

Perché, come ha assicurato Hoffmann a Madrid, ogni volta, come spettatori, chiediamo immagini più impressionanti e spettacolari (nello stile di Apocalypse Now, come qualcuno fa notare sullo schermo). Quindi, è lecito alterare la realtà per attirare l'attenzione su determinati problemi? Dov'è la barriera che separa l'etico dal morboso? E le fake news occupano già fin troppo spazio nelle notizie? Il film si unisce così alla critica della responsabilità sociale e politica dei media, un tema affrontato dal classico di Sidney Lumet Quinto potere e dal recente France [+leggi anche:
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di Bruno Dumont, tra gli altri titoli.

E la terza grossa questione che tratta Whispers of War è il lutto e la sua gestione. Negli scontri armati tra l'esercito turco e i curdi, i soldati facevano sparire i cadaveri dei caduti, e le loro famiglie non hanno mai potuto vederne i corpi, non potendo così salutarli. La stessa cosa accade al protagonista con la sorella, aggrappato all'idea che lei sia ancora viva: per mantenere quella speranza, farà l'impossibile, con risultati altamente drammatici.

Infine, da evidenziare come il regista/sceneggiatore di questo film abbia combinato e assemblato la sua parte documentaria (immagini del conflitto fornite da video di attivisti curdi) e una finzione basata sulla psicologia del suo personaggio centrale. Il risultato è un film che, senza clamore narrativo, riesce a mantenere alta la tensione, esponendo le sofferenze del popolo curdo e aprendo dibattiti ancora più interessanti del film stesso.

Whispers of War (che uscirà in Germania il prossimo autunno) è prodotto da Chromosom Film GmbH, che ne gestisce anche le vendite internazionali.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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