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LOCARNO 2022 Concorso

Recensione: Fairytale

di 

- Alexandr Sokurov torna con un'altra serie di riflessioni storiche sotto forma di un film sperimentale di qualità

Recensione: Fairytale

Qualcuno potrebbe sostenere che la Seconda Guerra Mondiale abbia avuto un finale da favola: due dei cattivi sono stati uccisi, il terzo si è pentito ed è stato graziato, e i buoni hanno vinto e vissuto per sempre felici e contenti. Ma è stato davvero così semplice? Secondo il nuovo film di Alexandr Sokurov, Fairytale [+leggi anche:
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, non lo è stato. Il film è stato presentato in anteprima nel concorso principale del Festival di Locarno, che ha anche un certo peso simbolico, dato che l'esordio dell'autore russo è avvenuto nello stesso luogo, 35 anni fa, con The Lonely Voice of Men.

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Fairytale è in realtà una situazione reinterpretata in cui quattro uomini, personaggi storici che si trovavano su fronti opposti nella Seconda Guerra Mondiale, cercano di varcare la porta di Dio custodita dal loro predecessore imperiale. Durante la guerra, due dei quattro uomini erano dalla parte dei vincitori e due da quella dei perdenti. Tre erano dittatori che avevano adottato il socialismo in modo totale, o almeno ci avevano provato da giovani, mentre il quarto è nominalmente un democratico, ma in realtà un imperialista e un tradizionalista. Si tratta di Adolf Hitler, Benito Mussolini, Yosef Vissarionovich Jugashvili - meglio noto come Stalin - e Sir Winston Leonard Spencer Churchill, mentre il "guardiano" non è altro che Napoleone Bonaparte in persona.

Dio gli ascolta, l'ombra di Vladimir Ilyich Ulyanov Lenin incombe su almeno due di loro, i quali si sono avvicinati di più alle idee del socialismo (le battute tra Stalin e Mussolini sono semplicemente memorabili), Churchill vuole ricevere istruzioni dalla Regina, mentre Hitler condivide e sviluppa le sue idee paranoiche. Nessuno dei quattro riesce ad aprire il cancello a causa dei loro vari peccati, dal desiderio di potere assoluto all'antisemitismo, all'amor proprio dilagante, all'imperialismo o semplicemente all'inchinarsi a un'autorità superiore che non sia Dio, ma questo non impedirà loro di provarci. Forse la chiave è data dalla citazione biblica che apre il film: "Hai strangolato Satana, portatore di passione, con le corde divine della tua sofferenza". Ma ognuno di loro, portatore di sofferenza, ha davvero sofferto? E questo impedirebbe loro di competere l'uno con l'altro?

Il concetto di finzione speculativa che riunisce figure diverse nello stesso contesto non è poi così nuovo, e la favola di Sokurov a livello testuale ricorda un po' la satira politica di Maurice Joly The Dialogue in Hell Between Machiavelli and Montesquieu, ma con la differenza fondamentale che Machiavelli e Montesquieu erano in grado di dialogare, nonostante i diversi secoli di provenienza e le diverse filosofie che difendevano, mentre gli uomini forti del ventesimo secolo nel film di Sokurov non sono in grado di comunicare, il che spesso si traduce in monologhi che si sovrappongono in un sound design alla Altman.

Non ci sono novità nemmeno per quanto riguarda la coerenza, dal momento che Fairytale assomiglia a molte opere di Sokurov nel suo approccio saggistico costituito da pensieri e riflessioni dell'autore, ma la buona notizia è che il film è visivamente sorprendente e innovativo grazie all'idea unica del regista di ritagliare i personaggi politici, ciascuno in alcune versioni diverse (età, postura, abbigliamento ecc.), da documentari, cinegiornali e filmati d'archivio esistenti e di inserirli in sfondi animati che ricordano dipinti molto scuri. Con un rapporto 4:3 squadrato, in bianco e nero, e con l'aggiunta di granulazione, l'aspetto ricorda i film del periodo espressionista, con i doppiatori che recitano in lingua madre, mentre le scelte musicali, dalla colonna sonora droneggiante alla musica classica e militare, accompagnano da vicino lo stato d'animo della "trama". Come suggerisce il titolo, Fairytale è un film strano e, come è tipico di Sokurov, piuttosto innovativo.

Fairytale è una coproduzione tra Russia e Belgio della compagnia di Sokurov, Intonations.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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