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SARAJEVO 2022 Concorso

Recensione: Men of Deeds

di 

- Il quarto film di Paul Negoescu porta con sé una delle performance migliori del cinema rumeno di oggi

Recensione: Men of Deeds
Iulian Postelnicu in Men of Deeds

Dopo tre lungometraggi urbani basati su sceneggiature da lui scritte, il regista rumeno Paul Negoescu compie un netto cambio di direzione: Men of Deeds [+leggi anche:
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, attualmente proiettato nella competizione principale del Sarajevo Film Festival (12-19 agosto), si immerge nella Romania rurale del Nord, offrendo un interessante mix di emozioni, fragilità umana e umorismo.

La sceneggiatura, scritta da Radu Romaniuc e Oana Tudor, con quest’ultima che interpreta anche l’ex moglie del protagonista, è incentrata su Ilie (un eccellente Iulian Postelnicu), un poliziotto di paese le cui sfide professionali sembrano (almeno in un primo momento) limitarsi a regolare conflitti tra ubriachi nella taverna locale e ignorare le discutibili azioni del sindaco (Vasile Muraru) che si compra la benevolenza (e il silenzio) degli abitanti del villaggio investendo denaro di provenienza misteriosa nel benessere della comunità. Ma un giorno un uomo del villaggio viene assassinato. Poiché Ilie e il suo nuovo collega Vali (Anghel Damian), appena diplomatosi all'accademia di polizia, hanno opinioni molto diverse su come dovrebbero procedere le indagini, Men of Deeds tende la trappola al suo protagonista che presto prenderà la decisione sbagliata. O forse è quella giusta?

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Il film realizza ciò che pochissimi film rumeni recenti sono riusciti a fare: coinvolgere il pubblico pur rimanendo sempre fluido. È un thriller? O una commedia nera? Dovremmo ridere? O forse rabbrividire? Poiché i personaggi rimangono fedeli a se stessi, le loro interazioni li costringono a cambiare e a intraprendere un tiro alla fune tra il bene e il male dove la corda non è altro che Ilie.

Difficile trovare le parole per elogiare la performance di Postelnicu, che si dedica totalmente a Ilie, uscendo nettamente dalla sua comfort zone. Postelnicu era impressionante in One Floor Below [+leggi anche:
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di Radu Muntean e completamente svitato in Arrest [+leggi anche:
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di Andrei Cohn, ma brilla davvero in Men of Deeds, dove costruisce da zero (un nuovo accento, una postura diversa, una gamma impressionante di espressioni di dolore o preoccupazione) un personaggio che il pubblico non saprà mai se deve compatire o odiare.

Con l’ausilio di Ilie, il film esplora alcune idee interessanti: quante cattive azioni ci trasformano in una persona cattiva? E possiamo essere redenti da una buona decisione? Il finale del film sembra avere una risposta molto chiara almeno alla seconda domanda, ma il percorso non è affatto meno interessante e imprevedibile. Chiudere un occhio sulle azioni nefaste del sindaco rende Ilie un poliziotto ovviamente inetto, ma è davvero una persona cattiva? Il suo sogno di avere un frutteto, che vede come base per un futuro più felice accanto a una famiglia, e i suoi sforzi altrettanto inetti per aiutare la vedova del morto (Crina Semciuc) ci rendono più facile capirlo e più difficile giudicarlo.

Avendo visto quasi tutti i film rumeni degli ultimi due decenni, è difficile trovare un altro film locale il cui poster dia tanto spazio a una gallina. Questa non è una scelta di progettazione grafica ironica, poiché quella gallina è ampiamente presente nel film, comprese le primissime e le ultime scene. Simbolo evidente di libertà e d'indipendenza – o della loro mancanza – questo piccolo e resiliente personaggio piumato ha un itinerario fortemente legato a quello di Ilie.

Men of Deeds è prodotto da Tangaj Production (Romania) e coprodotto da Screening Emotions (Bulgaria) e Avanpost Production (Romania). Il film è gestito a livello internazionale da Patra Spanou.

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(Tradotto dall'inglese)

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