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VENEZIA 2022 Giornate degli Autori

Recensione: Marcia su Roma

di 

- VENEZIA 2022: Il tocco poetico di Mark Cousins si adatta in modo strano a un film su qualcosa di così serio come l'ascesa del fascismo

Recensione: Marcia su Roma

Sono trascorsi cento anni dalla Marcia su Roma che vide il Partito Nazionale Fascista di Benito Mussolini conquistare l'Italia; è passato poco più di un anno dall'assalto al Campidoglio degli Stati Uniti il ​​6 gennaio 2021 da parte di un gruppo di sostenitori di Trump scontenti dei risultati delle elezioni presidenziali. Quando Mark Cousins ​​stabilisce un parallelo tra questi due eventi all’inizio del suo nuovo documentario Marcia su Roma [+leggi anche:
trailer
intervista: Mark Cousins
scheda film
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, presentato in anteprima come evento di apertura speciale, fuori concorso, alle Giornate degli Autori alla Mostra del cinema di Venezia, l'effetto è allarmante, non convincente: anche se a prima vista possono sembrare paragonabili, il primo è stato un momento relativamente innocuo che non preparò in alcun modo l'Italia o il mondo a ciò che Mussolini avrebbe poi fatto con il suo potere, mentre il secondo è stato l’ultimo sussulto di un regime perdente che apparve molto più significativo di quanto presto si rivelò. Solo alla fine del film l'idea di un lignaggio dall'uno all'altro ha un po' più senso.

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Ma anche allora, e per tutto il film, i sentimenti di apprensione e scetticismo non si placano mai completamente poiché Cousins ​​costruisce la sua argomentazione più prestando attenzione a echi e risonanze inquietanti attraverso la storia, che a sequenze di fatti o blocchi logici di argomentazioni complesse. Come in altri suoi film, Cousins ​​insiste sulle proprie idee, sulle immagini che vede, prendendo la tangente e stabilendo connessioni giocose tra suono, immagine e narrazione. Ma è un approccio intrinsecamente selettivo, che disegna bellissime costellazioni tra determinati elementi e ignora quelli che non si adattano, un approccio poco appropriato per un film su qualcosa di così complesso come la storia politica e sociale.

Non essendo un’esperta di Mussolini o di storia italiana, chi scrive si chiedeva spesso cosa Cousins può aver tralasciato nel suo sguardo vagamente strutturato agli eventi della Marcia su Roma e alle sue conseguenze. A volte verrebbe voglia di mettere in pausa il film per verificare alcune delle dichiarazioni piuttosto importanti che fa il regista, o vedere quali altri aspetti della marcia potrebbe aver ignorato o sorvolato. È quando Cousins ​​​​è più meticoloso e preciso che il film è più coinvolgente.

Gran parte di Marcia su Roma è un'attenta analisi di Cousins ​​del film di propaganda del 1923 A Noi di Umberto Paradisi, che travisa la marcia dell'ottobre 1922 più di quanto la documenti. Con semplici accorgimenti di montaggio, quella che in realtà fu una marcia fangosa, piovosa e poco frequentata si trasforma in una festa trionfante e solare. Piccole folle a Roma sono fatte sembrare tre volte più grandi di quanto non fossero in realtà; e il Duce, che per buona parte fu assente, apparenel film in tutti i momenti giusti, in tutti i posti giusti.

È una bella lezione di cinema e propaganda, ma cosa pensare dell'affermazione di Cousins ​​secondo cui A Noi è ciò che ha ispirato i fascisti di tutto il mondo nel corso della storia e continua a farlo oggi? Come molte altre cose nel film, ci viene chiesto semplicemente di credergli sulla parola. In quel contesto, le abituali tecniche poetiche di Cousins ​​sembrano quindi molto meno innocenti rispetto alla maggior parte degli altri suoi lavori, poiché sembrano progettate quasi di proposito per distrarre la nostra attenzione da quelle domande e preoccupazioni fastidiose. Oltre al suo consueto stile con parole e domande retoriche (chiedendosi cosa possano aver pensato i personaggi visti nei filmati d'archivio), abbiamo anche immagini della Roma moderna che rispecchiano giocosamente la sua narrazione, senza altro scopo che incantarci. Segmenti di fiction inseriti nel film mostrano inoltre l'attrice italiana Alba Rohrwacher nei panni di una donna italiana degli anni '20 e '30, che dà corpo e voce alla speranza e alla disillusione che molti italiani contemporanei devono aver provato quando il fascismo è arrivato, ha devastato le loro vite e poi è svanito. Ma per quanto suggestivi siano quegli intermezzi, è difficile non chiedersi: come fa a saperlo?

Marcia su Roma è prodotto dall’italiana Palomar. La distribuzione italiana è curata da I Wonder Pictures. The Match Factory si occupa delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 31/08/2022: Venezia 2022 - Marcia su Roma

6 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Mark Cousins
© 2022 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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