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VENEZIA 2022 Fuori concorso

Recensione: In viaggio

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- VENEZIA 2022: Gianfranco Rosi monta materiale d’archivio e inedito sui viaggi di papa Francesco in 53 nazioni, dove Bergoglio ha affrontato i grandi temi dei conflitti e dei diritti umani

Recensione: In viaggio

Dopo aver affrontato gli effetti delle guerre in Medio Oriente con il recente Notturno [+leggi anche:
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, il dramma di profughi e migranti che sbarcano dal Nordafrica sull’isola di Lampedusa, con Fuocoammare [+leggi anche:
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(Orso d’Oro alla Berlinale 2016), le comunità di senzatetto negli Stati Uniti con Below Sea Level, il cartello della droga messicano con El sicario - Room 164 [+leggi anche:
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, il documentarista italiano Gianfranco Rosi rimane con In viaggio [+leggi anche:
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, presentato fuori concorso nella 79. Mostra di Venezia, sui temi dei conflitti e dei diritti umani ma da un punto di vista nuovo e diverso, anzi è il caso di dire unico. Quello di papa Francesco.

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Nel 2013, appena eletto papa, Bergoglio va a Lampedusa, dove Rosi andrà a girare due anni dopo. E’ solo il primo di 37 viaggi in 53 nazioni. In un grande lavoro di montaggio di filmati per la tv, materiale di archivi storici e del Vaticano, nuove scene girate ad hoc e persino brevi frammenti di alcuni dei suoi stessi film, Rosi ha ricostruito da laico un percorso coerente di pace e fratellanza tracciato dal capo della Chiesa cattolica.

Il doc si apre e si chiude con un primissimo piano del papa con lo sguardo verso il basso. Poi il sonoro di un barcone che chiede soccorso, quindi il papa a Lampedusa che parla di globalizzazione dell’indifferenza che ci ha tolto la capacità di piangere. Eccolo in Brasile nel 2013. Lui, che è il primo pontefice del continente americano, incontra una folla entusiasta di credenti nelle favelas. E ancora parla di cultura dell’egoismo e individualismo e richiama alla solidarietà. A Cuba nel 2015 lo vediamo stagliarsi su un’immagine gigantesca di Che Guevara. Qui può parlare la sua lingua. In USA nel 2015 cita Lincoln, Martin Luther King, l’attivista per i diritti dei lavoratori e dei poveri Dorothy Day, il trappista Thomas Merton e chiede al governo di fermare il commercio di armi.

In Cile dice che la dignità si contagia e quando gli chiedono del vescovo Juan Barros che ha coperto gli abusi sessuali sui minori e ha scatenato tumulti sedati dai carabineros, lui parla di calunnie senza prove, salvo poi fare marcia indietro e chiedere scusa. Nelle Filippine nel 2015 osserva i disastri del tifone Jolanda. Si avvicina a lui chi soffre davvero, per povertà o diritti negati. Come sceglie le destinazioni? gli chiedono. "Ascolto i consiglieri, prego, rifletto, la decisione viene da dentro, spontanea, come un frutto maturo. Alcune sono difficili, altre più facili”.

Tra quelle più difficili, la Repubblica Centrafricana, sempre nel 2015, dove viene ospitato nella moschea centrale di Bangui, circondata dai carri blindati bianchi delle Nazioni Unite. A Nairobi, in Kenya, denuncia il mancato riconoscimento degli immigrati come rifugiati. “Ci sono, storie, vite, sogni. Non possiamo rimanere indifferenti”. Nel 2014 è in Israele e nella Palestina occupata da 66 anni, davanti al muro eretto dal governo israeliano. A Gerusalemme stringe la mano a Kiril, ristabilendo un contatto che mancava dal 1054, anno del grande scisma. E poi in Messico nel 2016, parla di traffico di esseri umani, in Armenia nel 2016 pronuncia la parola genocidio e porovoca le ire di Erdoğan, e ancora Emirati Arabi, Madagascar, Giappone nel 2019, Irak nel 2021, Canada nel 2022, dove chiede scusa per la politica della Chiesa di sradicamento e assimilazione del popolo indigeno. Davanti alle macerie di Mosul dice “Guerre giuste? Ogni guerra nasce da un’ingiustizia”.

Il montaggio di Fabrizio Federico raggruppa per argomenti i vari interventi e riflessioni di Bergoglio nei suoi viaggi: la povertà, la natura, le migrazioni, la condanna di ogni guerra, la solidarietà. Eccellente la scelta dei brani musicali, con la consulenza di Ambrogio Sparagna che pesca nelle tradizioni dei vari Paesi.

In viaggio è una produzione della 21Uno Film di Gianfranco Rosi e Stemal Entertainment con Rai Cinema. La distribuzione internazionale è affidata a The Match Factory, In Italia il documentario arriva nelle sale il 4 ottobre con 01 Distribution.

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