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VENEZIA 2022 Settimana Internazionale della Critica

Recensione: Skin Deep

di 

- VENEZIA 2022: Il debutto del regista tedesco nato in Kazakistan Alex Schaad è una variazione riflessiva sul tema "nella pelle di un altro"

Recensione: Skin Deep
Mala Emde e Jonas Dassler in Skin Deep

Da Face Off a Quel Pazzo Venerdì, il tema dello scambio dei corpi tende a focalizzarsi sugli equivoci e il caos sociale a cui questa paradossale situazione porterebbe. Meno esplorati, invece, sono gli effetti che una tale esperienza avrebbe sulla vita intima e interiore dei soggetti; forse perché si tratta di un terreno molto più ostico. Nato in Kazakhistan e residente a Berlino, il regista Alex Schaad intraprende la coraggiosa missione di analizzare questa tematica nel suo esordio cinematografico Skin Deep [+leggi anche:
trailer
intervista: Alex Schaad
scheda film
]
, che debutta alla Settimana Internazionale della Critica della Mostra di Venezia, e tramite il quale affronta questioni complesse sull’io e l’origine dell’amore.

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Dinamiche sociali più ampie vengono immediatamente messe da parte quando Leyla (Mala Emde) e Tristan (Jonas Dassler) mettono piede sull’isola in cui il film è ambientato per partecipare a quello che, inizialmente, credono essere un lussuoso ritiro per scambisti. Vengono accolti da Stella (Edgar Selge), una vecchia compagna di scuola di Leyla che ha le sembianze di un uomo di una certa età, ma che si atteggia da giovane donna. Una misteriosa scena introduttiva che la mostra trovare una ragazza morta su un letto e chiamare “papà”, suggerisce che Stella non sia una donna transgender, o perlomeno, non come lo intendiamo nella vita reale. Infatti, Stella ha scambiato il proprio corpo con quello del padre poco prima che lui morisse, o meglio, prima che il suo corpo originale lo lasciasse. Ora si trova bloccata in quello del padre, il che non pare disturbarla. Tristan sembra essere sorprendentemente tranquillo a proposito e anche Leyla, una volta superato lo shock iniziale di vedere l’amica in questo nuovo, vecchio corpo, pare impaziente di immergersi nell’esperienza.

Ma perché farlo? La domanda migliore sarebbe, perché no. Come lo descriverebbe Stella, il ritiro offre “il dono di essere qualcun altro” per due settimane. Il tranquillo Tristan è pronto a prenderne parte, così come pare propenso a qualsiasi attività, data la sua natura passiva ed estremamente accomodante. Ma, da subito, appare evidente quanto più alta sia la posta in gioco per Leyla. Mala Emde interpreta un personaggio che potrebbe essere definito come la rappresentazione vivente della fiacchezza, con occhi che tradiscono un’inconfondibile disperazione, quando ogni movimento sembra richiederle più energia di quella che lei riesca a raccogliere. Dopo anni vissuti in questo modo, Leyla spera che cambiare il suo corpo possa aiutarla a cambiare la mente. La performance di Emde è così credibile che il film avrebbe potuto fare a meno del motivo dell'annegamento come sottile metafora della depressione, sebbene il riferimento alla fisicità e alla sensualità risulti utile in un film che a volte minaccia di sfociare in speculazioni teoriche.

Su quest’ultimo punto, nello scrivere il film, i fratelli Schaad (Alex e Dimitrij Schaad, che interpreta un altro personaggio nella storia) hanno mantenuto una sorprendente presa sulle sovrastrutture emotive dei loro personaggi, mentre percorrono le varie vicissitudini che li portano ad essere parte di una situazione definibile, come nelle parole di Tristan, un “mindfuck”. Dopo aver esplorato l’essenziale questione della personalità, il film si sposta su quella più intricata dell’identità di genere. È un peccato, allora, che il film si concluda su una nota piuttosto prevedibile, con alcuni personaggi che si comportano in modo poco convincente nel momento culminante della storia. Eppure, Skin Deep tocca abbastanza tasti giusti da rendere le sue poche imperfezioni trascurabili e, quello che avrebbe potuto essere la premessa per un superficiale film sci-fi diventa, invece, un commovente e sorprendente ritratto dell’amore che trova le sue radici nell’accettazione.

Skin Deep è prodotto da Walker + Worm Film GmbH & Co. KG e BR Bayerischer Rundfunk. Le vendite internazionali sono gestite da Beta Cinema.  

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(Tradotto dall'inglese da Viola Bellei)


Photogallery 05/09/2022: Venezia 2022 - Skin Deep

23 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Alex Schaad, Mala Emde, Jonas Dassler, Dimitrij Schaad, Maryam Zaree, Thomas Wodianka, Edgar Selge, David Wagner
© 2022 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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