email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2022 Orizzonti

Recensione: Vittima

di 

- VENEZIA 2022: Nel suo film d'esordio, il regista slovacco Michal Blaško punta il dito contro la xenofobia latente nella nostra società

Recensione: Vittima
Vita Smachelyuk (a destra) in Vittima

Quando suo figlio viene picchiato e finisce in un ospedale ceco, l’immigrata ucraina Irina (Vita Smachelyuk) sprofonda in una spirale di menzogne, sfruttando persone, venendo a sua volta sfruttata, strumentalizzando il potere delle tensioni xenofobiche. Nel suo film esordio, Vittima [+leggi anche:
trailer
intervista: Michal Blaško
scheda film
]
, che ha debuttato nella sezione Orizzonti della 79ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il regista slovacco Michal Blaško cattura ancora una volta la sofferenza di emarginati in una situazione complicata, portando avanti il focus tematico sviluppato nella sua prima serie di cortometraggi: Suspicion [+leggi anche:
trailer
intervista: Štěpán Hulík
scheda series
]
, Atlantis, 2003 e Zidka.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

I responsabili della degenza del figlio Igor (Gleb Kuchuk) in terapia intensiva sembrano essere dei ragazzini Rom, visti parecchie volte nel palazzo fatiscente della loro ignota città ceca. Igor, tuttavia, non descrive mai nello specifico l’accaduto. È l’investigatore, il signor Novotny (Igor Chmela) il primo a suggerire che gli aggressori di Igor “non erano bianchi”. Come si scopre più avanti nella storia, quando le tensioni esplodono, si trattava in realtà di una bugia messa in scena da Igor, che perde le staffe nel corridoio.

Ma, a questo punto, è troppo tardi per cambiare versione dei fatti. Blaško brillantemente rivela l’abisso della società ai vertici del quale si trovano i due immigrati. In attesa che venga loro rilasciata la cittadinanza ceca, qualsiasi disordine causato potrebbe compromettere questo processo.

Emblematico di tutto ciò è l’interminabile interrogatorio di Novotny, che sembra interessarsi meno all’accaduto e più al cercare di capire perché ad Irina sia stata negata la cittadinanza in prima istanza. Allo stesso modo, l’attenzione mediatica che Irina ha fatto concentrare su Michal (Viktor Zavadil) – un ex vicino di casa e che poi si scoprirà avere tendenze di estrema destra – la mette sotto lo scrutinio pubblico.

Da spettatore, ci si sente come costretti di schierarsi. Irina sta strumentalizzando la situazione, o sta deliberatamente sfruttando la falla di un sistema che le è così apertamente avverso? Entrambi sono derelitti che cercano di sopravvivere. Ma la società della loro città adottiva se la prende con la popolazione Rom ancora di più di quanto faccia con gli ucraini che migrano in Repubblica Ceca.

Per integrarsi, Irina dovrà calpestare tutti coloro che vengono lasciati indietro. La vicina Rom di Irina, non solo viene travolta dal ciclone mediatico, ma uno dei suoi figli viene arrestato come possibile sospettato. E quando la coscienza sporca di Irina inizia a farsi sentire, e Igor conferma che lui non era l’aggressore, il ragazzo rimane sotto arresto. “Ha precedenti”, è la risposta.

Mantenendo un’ambientazione intenzionalmente vaga, Blaško riesce pienamente nella creazione di un racconto universale sulle società classiste, sulla xenofobia repressa e il razzismo, nonché sui sogni e speranze infrante. Sebbene Blaško scelga la Repubblica Ceca invece che la nativa Slovacchia, l’ambientazione può essere vista come modello di critica sociale applicabile a tutta l’Europa.

È una società che lotta per mostrarsi illuminata, progressista e inclusiva. Ma allo stesso tempo non manca di mostrare l’orribile, tanto radicata facciata di emarginazione e persecuzione che la contraddistingue. Irina diventa una marionetta nelle mani di fazioni opposte, sebbene sia consapevole che mai potrà essere parte di nessuna delle due. 

È una battaglia ardua, persa – e allora perché non sfruttare la situazione al massimo, finché possibile?

Vittima è una coproduzione ceco-slovacca-tedesca realizzata da nutprodukcia, nutprodukce, Electric Sheep, Czech Television e Radio and Television Slovakia. La distribuzione internazionale è di Pluto Film.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Viola Bellei)


Photogallery 06/09/2022: Venezia 2022 - Victim

15 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Michal Blaško, Vita Smachelyuk, Gleb Kuchuk, Igor Chmela, Viktor Zavadil, Inna Zhulina
© 2022 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy