15/09/2022 - VENEZIA 2022: La regista argentina Laura Citarella fa il suo ingresso tra i big dei festival con questo racconto di quattro ore che segue una ricercatrice universitaria che diventa una detective

Laura Paredes in Trenque Lauquen

“Considero il mio tipo di regia simile alla scrittura di un romanzo”, ci ha detto Lav Diaz alla Mostra del cinema di Venezia (leggi l'intervista). "Creo personaggi veri, con un loro spessore, e li vediamo vivere sullo schermo". E nella settimana in cui abbiamo perso una figura monumentale come Jean-Luc Godard, ci viene ricordato che il suo principale movimento cinematografico, la Nouvelle Vague, è passato alla storia come un “cinema posseduto dalla scrittura”. Di fronte all'interessante nuovo lavoro di Laura Citarella, Trenque Lauquen [+leggi anche:
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intervista: Laura Citarella
scheda film], ci si pone una domanda pertinente: non sarebbe più appropriato valutarlo e comprenderlo come un romanzo visivo, considerando quindi i suoi potenziali limiti come opera cinematografica – e quindi ai sensi di un’esposizione convenzionale e commerciale – irrilevanti? Dobbiamo pensare a questo film, come fa ora Diaz e come facevano una volta Manoel de Oliveira e Raúl Ruiz, come a un'opera ibrida, di un regista che non fa distinzione tra riprendere con una telecamera e intingere una penna nell'inchiostro. E mentre ci vuole un buon milione o giù di lì per montare la produzione di un lungometraggio, non serve nulla, se non una mente molto concentrata, per scrivere il tuo Moby Dick. Citarella e lo stesso Diaz, con i loro budget bassi e i loro schedule flessibili di riprese, sembrano seguire la seconda scia.

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Presentato in anteprima nella sezione Orizzonti di Venezia prima di partecipare alla prestigiosa selezione ufficiale del Festival di New York, Trenque Lauquen è un debutto riuscito per Citarella, destinato ad attirarle l'attenzione internazionale dopo il suo ruolo chiave nell'influente collettivo cinematografico argentino El Pampero Cine, dove ha prodotto La Flor e Historias extraordinarias di Mariano Llinás. Anche se la sua durata di quattro ore e dieci minuti rappresenterà una sfida per i frequentatori dei festival, potrebbe e dovrebbe diventare un must per chi ha gusti avventurosi.

I dettagli chiave della trama si rispecchiano e si rifrangono come riflessi opachi su un lago disseminato di uova di rana. La nostra protagonista, Laura (Laura Paredes), ha diverse professioni: è una ricercatrice presso il Dipartimento dei Trasporti del governo, specializzata in biologia vegetale; è corrispondente per un programma radiofonico di arte in stile BBC Radio 4, incentrato sulla vita di diverse donne radicali e trascurate; ed è un’insegnante universitaria, che viene aiutata dal suo compagno Rafael (Rafael Spregelburd) a ottenere un posto a tempo pieno. È abbastanza per minare la  concentrazione di chiunque, e portarlo ad escogitare, per dirla con la grande e pretenziosa rock band Radiohead, "come scomparire del tutto".

La sua mente è distratta da una sovrapposizione di vari misteri: una selezione di lettere d'amore erotiche scoperte tra le pagine di una massiccia donazione di libri alla biblioteca universitaria di Trenque Lauquen; una strana pianta apparentemente allucinogena che le viene chiesto di sezionare; e una possibile scoperta in stile mostro di Loch Ness nel lago locale. Il suo partner ufficiale, Rafael, e la sua amante e confidente, Chicha (Ezequiel Pierri), partono alla ricerca di indizi e il loro viaggio teso verso una terra di nessuno è narrato in una dozzina di capitoli con una cronologia confusa che ricorda Tarantino.

Capirete se volete vedere Trenque Lauquen dai suoi primi minuti. Non è per tutti, ma alcune persone – il pubblico giusto – lo adoreranno. Dovrebbe essere proiettato in biblioteche, librerie di seconda mano e spazi artistici, oltre che nei cinema.

Trenque Lauquen è una coproduzione tra Argentina e Germania, guidata da El Pampero Cine e Grandfilm. Le vendite mondiali sono affidate a Luxbox.

(Tradotto dall'inglese)

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Laura Citarella, Alberto Barbera, Laura Paredes, Ezequiel Pierri, Lucia Pierri, Rafael Spregelburd
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