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LONDRA 2022

Recensione: Subtraction

di 

- L'ultimo film del regista iraniano Mani Haghighi è un thriller pieno di colpi di scena su due famiglie socialmente agli antipodi in guerra tra loro

Recensione: Subtraction
Taraneh Alidoosti in Subtraction

Avendo l'abitudine di generalizzare sulle caratteristiche delle cinematografie nazionali, si può dire che l'opera di Mani Haghighi si collochi in un territorio incerto. Due dettagli che lo riguardano ne fanno la differenza: il regista eccelle nel realizzare film di genere, rispetto ai suoi colleghi iraniani che prediligono decisamente il realismo documentaristico; inoltre, è cresciuto in parte in Canada, dove ha ricevuto una buona educazione (in filosofia, ovviamente), e conserva la doppia nazionalità – anche se ora risiede in Iran, dove di recente ha dovuto affrontare le stesse questioni legali e censure che hanno colpito altri connazionali come Jafar Panahi (in particolare, gli è stato impedito di salire su un aereo per presentare il film di cui parliamo qui al Festival BFI di Londra). Haghighi discende inoltre dall'eminente clan artistico Golestan e ha collaborato due volte con Asghar Farhadi. Il suo film precedente, Pig, che era in concorso per l'Orso d'Oro di Berlino, seguiva un serial killer che prendeva di mira famosi registi iraniani. Tutti questi elementi producono inevitabilmente un mix piccante, persino implacabile.

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Ciò che colpisce inizialmente del suo nuovo thriller, l'elegante Subtraction [+leggi anche:
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, che è stato presentato in anteprima a Toronto prima di essere proiettato al BFI di Londra, è la sua mancanza di contenuti politici palesi: non che il film possa essere trasposto in qualsiasi parte del mondo, ma lo stato autoritario iraniano, che aleggia in particolare sulla vita della sua popolazione urbana, sembra non voler occupare il centro della scena, e questo in un momento in cui gli spettatori di tutto il mondo che hanno seguito i recenti movimenti di protesta guidati dalle donne sarebbero più sensibili al tema. Subtraction riguarda più il modo in cui diversi nuclei di persone, quelli con maggiore capacità d’azione, funzionano in una società di classe, anche se la sua attenzione alla segretezza e alle implicazioni lo fa sembrare molto iraniano, oltre che autenticamente hitchcockiano.

Si può fornire solo un parziale riassunto della trama (giacché il primo atto consiste in un susseguirsi di rivelazioni scioccanti), ma va detto che Subtraction è una storia di sosia e doppi, che si dipana davvero senza ammiccamenti o tracce di manierismo – qui Haghighi mette a segno un bel colpo in termini di tono, dando al tutto la lucidità di un incubo ad occhi aperti. Come Una separazione e Il passato [+leggi anche:
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di Farhadi, il film è incentrato su due distinti nuclei familiari che si ritrovano uniti da un susseguirsi di coincidenze e atti impulsivi, ma la differenza è che qui le coppie sono letteralmente interpretate dagli stessi due attori: Taraneh Alidoosti e Navid Mohammadzadeh.

Quando Farzaneh (Alidoosti), un'istruttrice di guida incinta di tre mesi che sta attraversando un brutto momento giacché, come le ha prescritto il medico, ha smesso di assumere i potenti antidepressivi a cui era abituata, vede suo marito Jalal (Mohammadzadeh) prendere un autobus diretto a un condominio di lusso, sospetta che abbia una relazione. Dopo aver coinvolto suo suocero (Ali Bagheri) in una missione di spionaggio piuttosto inverosimile, scopre non solo che si tratta di qualcun altro (un manager piuttosto ricco fisicamente identico al marito), ma anche, che shock, che sua moglie è identica a lei. Segue una fatale situazione di stallo in cui le due coppie sfiorano l'intreccio sentimentale e anche, in una parte più laboriosa della trama, cospirano per nascondere un'accusa di aggressione.

L'eredità canadese di Haghighi era importante da citare, date le somiglianze tra Subtraction e il formidabile Enemy [+leggi anche:
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di Denis Villeneuve – l'analogia con il suo inquieto surrealismo risiede anche nel fatto che vediamo Teheran sotto una pioggia costante, che è uno degli unici indizi di dove il film potrebbe essere ambientato, dato che la sceneggiatura stabilisce chiaramente che non ci sono distorsioni soggettive o narratori inaffidabili in gioco. Subtraction potrebbe non brillare abbastanza per risaltare in mezzo alla sovrabbondanza di contenuti di genere disponibili su schermi di tutte le dimensioni, ma ci regala un'esperienza raffinata e macabra che raramente le opere di questa parte del mondo offrono.

Subtraction è una coproduzione tra Iran e Francia, guidata da Majid Film Production e Films Boutique Production. Le vendite mondiali sono affidate a Films Boutique.

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(Tradotto dall'inglese)

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